Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 347 sulla parete destra del coro il mausoleo cli Aimone di Challant e Fiorina Pro– vana. Posto sotto un basso arcosolio passante verso la navata meridionale sem– bra doversi datare dopo l'altro mausoleo, quello di Bonifacio e Françoise de Roussillon, posto invece dentro ad una grande nicchia archiacuta. Si puo im– maginare che l'arcosolio fosse precedente all'intervento cli Mossettaz e fosse stato previsto e aperto fin dalla costruzione della chiesa dopo il1353, per volere dello stesso Aimone. Tipologicarnente coinciderebbe con la nicchia della tomba del ve– scovo Emerico II di Quart in cattedrale, datata 1371. Mentre igirantsarebbero stati sistemati più tarcli per volere cli Bonifacio .e dei suoi fratelli. La lettura più attenta possibile dei gisant maschili superstiti e della foto dei due frammenti femminili Barclini sembra individuare nei due ritratti tom– bali di Bonifacio e Francesca la più antica tra le opere riferibili a maestro Ste– fano. Dal momento che dalle ricostruzioni ipotizzate sembra che la tomba fosse assoluramente contestuale alla cripta sepolcrale scavata sotto il coro, si puo ipo– tizzare che il primo grande intervento nella chiesa dopo la costruzione trecen– tesca patrocinata da Aimone, fosse stato proprio quello di sistemazione della tomba di Bonifacio e della cripta sepolcrale sottostante. il modello che si sce– glieva era quello del sepolcro di coppia con un paramento a strisce verticali bianche e nere, sormontato dai due gis-ant cli misura leggermente inferiore al na– rurale, il tutto collocato sotto una grande nicchia ad arco acuto. La nicchia, ri– vestita e bordata in pietra da taglio, potrebbe confrontarsi tipologicamente con quella della tomba del vescovo Amédée de Montmayeur, a Saint-Jean de Mau– rienne, databile rra il 1410 e il 1422, coeva o al massimo solo cli poco più tarda. Se è vero che Bonifacio deve aver cominciato a pensare ad una sistema– zione monumentale del coro francescano subito dopo il1409, cooptando fin dall'inizio Stefano Mossettaz, alias Stefano da Milano, sul cantiere della Sainte Chapelle di Chambéry, immaginando un trasferimento di Mossettaz ad Aosta nel corso dello stesso 1409-10 quando sparisce da Chambéry, possiamo pen– sare ad una prima fase progettuale, forse anche un po' lunga perché impli– cante anche un cerro lavoro di ricerca sulle possibilità di reperimento dei materiali e ad una seconda fase di organizzazione operativa del cantiere, du– rate insieme un paio di anni o poco meno; infine ad una terza fase di inter– venta relativa allo scavo della cripta sepolcrale, alla sistemazione di una pavimentazione definiriva sul coro - verosimilmente il pavé ... carre/lé en la– sages de marbre blanc et gris rustiqué ricordato da De Tillier - e infine alla co– struzione della tomba di Bonifacio e Francesca. Complessivamente chiuderei le prime due fasi tra il1410 e il12 circa ela terza tra il1412 e il15. Di poco posteriore deve essere st~ta la sistemazione della cappella sepol– crale degli Aymavilles che si trovava al fondo della navata sud. Gli dementi che
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