Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 351 una prassi del tutto normale ail'epoca doveva aver necessariamente coinvolto nelle sue operazioni - certamente "de consilio domini Bonifaci" - molti altri professionisti locali collocandosi subito con forza in quello che doveva essere un mondo tutto sommato di estensione relativamente ridotta. Naturalmente non sappiamo se da subito Mossettaz avesse operato anche come architetto e progettista. Mi pare pero molto probabile. Se è vero che il cantiere di formazione del maestro era stato quello del Duomo di Milano negli anni a cavallo dell400 è verosimile che accanto alle competenze specifiche di scultore Stefano avesse già anche accumulato discrete cognizioni in ambiti più propriamente costruttivi. Del resto è cosa abbastanza nota come nella maggior parte dei casi nell'Europa tardomedievale, almeno fino ad un cerro livello di formazione, l'apprendistato dell'architetto e quello dello scultore fossero uni– tari all'interno della più ampia categoria dei tagliapietre, i magistri lathomi. Comunque possiamo ben pensare che soprattutto per procedere alle opere di seultura Mossettaz avesse dovuto già organizzare ad Aosta un vero e proprio atelier in cui possiamo immaginare impiegati un cerro numero di collabora– cori e garzoni. Fatto, questo, che potrà ben giustificare le discontinuità di qua– lità esecutiva che a volte emergono con chiarezza nelle sue opere. Infine una riflessione conclusiva sulla possibilità di assegnare ali' ambito di Mossettaz - fdsse anche solo al più ampio ambito della sua cerchia- la vasca del fondo Mozzi e la colonna del Museo Bardini. Si tratta, a mio avviso, di un fatto di importanza capitale, perché ci costringe a prendere atto di quamo poco un magisterymaginum gotico internazionale fosse "scultore", o fosse "solo seul– tore" , e di quanto invece fosse anche soprattutto, in senso molto più ampio e moderno, architetto, arredatore, allestitore, nel senso più ampio: oggi po– tremmo dire "designer ambientale", da un lato, ma anche "project manager" dall'altro. Sarà sempre più opportuno aver ben presente quanto la perdita di tutti i complessi monunientali di Mossettaz, a fronte della conservazione di qualche scultura, rappresenti veramente la perdita del 95% dellavoro di que– sto maestro, maestro la cui dimensione appare sempre più grande.

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