Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
46 Bruno Orlandoni e pubblicato un documenta relativo ad una divisione ereditaria del complesso in cui si citano corpi di fabbrica e vani. ln seguito alla divisione che si appro– vava ad Alessandro di Nus e ai suoi eredi dovevano andare la "coquinam ip– sius castri" la "salam antiquam que est iusta dictam coquinam" ela "magnam cameram que est iusta predictam salam cum cellario, stabulis et fundamento que sunt de subter predictarum". A Giovanni di Nus e ai suoi eredi dovevano invece andare la "magnam salam pigtam cum stabulo de subtus et funda– mento" ela "parvam cameram tangentem dictam salam pigtam" con la "loyam tangentem dictam salam pigtam et magnam salam Wullermi de lacio condam, cum fundamento et bonis usibus ipsius sale; que sala est infra dictum castrum". Altre parti dell'edificio avrebbero dovuto rimanere indivise, in particolare la "turris dicti castri cum fundamento et furnum dicti castri ... et omnes platee circa dictum castrum et fontana que est iusta castrum" 76 • Gerbore precisa che indivisa avrebbe dovuto restare anche la cappella, de– dicata a San Michele e citata nel verbale della visita pastorale dell413 come edificio isolato "separata ab aliis domibus" 77 • Scrive Gerbore parafrasando il do– cumenta: "Parrebbe ... che vi fossero alcuni corpi di fabbrica non contigui. ln uno si trovavano la cucina, una sala definita 'anticà posta accanto alla cucina, ed una grande camera adiacente. Sotto questi locali erano collocati una can– tina e le stalle. Nell'altro corpo erano raggruppati una grande sala dipinta con una stalla sottostante, affiancata da una piccola camera e da una balconata. All'interno del castello era collocata anche un'altra grande sala che era separata dai due corpi principali e che risultava proprietà di un nobile, Vullermetus de Palacio, non appartenente alla famiglia dei Nus" 78 • Potremmo ulteriormente precisare che il corpo costituito dalla cucina, dalla sala antica e dalla vicina ca– mera, potrebbe anche essere immaginato come un bel corpo a parallelepipedo costituito da un vano fuori terra, solai sottotetto e interrato o seminterrato con cantine e stalle. I;altro corpo doveva avere assetto analogo e comprendere una camera piccola e le due altre sale, quella dipinta e quella di Guglielmo de Palatio. Molto significativo anche il fatto che questo seconda corpo fosse ester– namente percorso da una loggia che possiamo immaginare almeno parzial– mente in legno. Quanto alla cappella la possiamo immaginare come quelle di 76 GERBORE E. E. Le château de Nus au début du XJT.t' siècle, in "Le Flambeau" 132, 1989, pp. 48-50. 77 ROULLET E. Vita religiosa nella diocesi di Aosta tra i/1444 e i/1525, Tesi di laurea in storia del cristianesimo, Facoltà di lettere e filosofia, Università degli studi di Torino, Anno Ace. 1981-82. 78 GERBORE E. E. Nus. Tessere di storia, Nus 1998, pp. 29-30.
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