Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 65 Chambéry 128 sembra significativo e l'impressione che se ne deduce- che ve– dremo poi confermata da tutti i materiali che prenderemo in esame in que– sto lavoro - è che le prassi e i modi di organizzazione e gestione dellavoro edile, documemati poi in maniera cosl estesa nella seconda metà del Tre– cemo e per tutto il Quattrocento, fossero tutti perfettameme definiti e ope– rami già un secolo prima. Il problema era quello di erigere diversi tratti di muro di cima e la loro costruzione veniva affidata ad taschiam a diversi operatori, ognuno responsa– bile del suo singolo settore di camiere e quasi sicurameme ognuno assumo in base ad un regolare comratto stipulato da un notaio. Le qualifiche, come si è visto, non sono specificate. Il solo Guntherus è definito con chiarezza magister. Sembra pero che non sia possibile vedere in lui il responsabile e progettista di tutta la campagna. In realtà, data la laconicità dei computa, non si puo escludere che anche gli altri artigiani fossero magistri. Le competenze in base a cui lavorano sono comunque sempre quelle del mu– ratore tagliapietre e, senza ombra di dubbio, il personaggio che alla fine ri– corre con maggior frequenza, apparendo -lo vedremo meglio tra poco- come un vero e proprio maggioreme nell'articolato panorama umano della castella– nia, è Guglielmo di Chevrère. Sempre come avverrà un secolo più tardi a Chambéry, ad ogni operatore vengono affidati in successione più settori di cantiere e in alcuni casi i diversi personaggi si associano lavorando in team. Non si puo neppure escludere - anzi direi che lo si dovrebbe clare per scontato - che ognuno dei diversi mae– stri avesse al proprio seguito una piccola équipe di operai e manovali. I nomi, data la scarsità dei materiali documemari duecemeschi, non hanno riscomri fuori dal comesto del camiere o almeno della castellania di Bard. Le indicazioni costruttive fornite dai pagamenti sono poche. Si tratta sem– plicememe di erigere mura di cima e le uniche precisazioni necessarie sono le misure: spessori ed estensioni oltre che le localizzazioni approssimative all'in– terno di quel vastissimo campo trincerato che doveva già essere il castello. Ul– teriori indicazioni - ma purtroppo rare - sono relative a singole tipologie di elememi - scandole, merli, pantheriis, assi -, oppure a corpi distributivi - torri, torrette, cappelle, il donjon, case, gli edifici delle "sale" -. Rare anche le indicazioni di strumemi e attrezzi - pale, picchi, martelli e magli, cunei - e di materiali, per altro semplicissimi: pietre, calce, sabbia, le– gname. 128 Infra 2.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=