Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 79 plicazione diretta del conte, in quegli anni Amedeo V, dalle cui lettere il ca– stellano di Bard deduce i primi input operativi. Il cantiere appare organizzato per lotti che vengono affidati a diversi spe– cialisti in base a contratti legali regolarmente stipulati da notai. Johannes de Castronovo occupa per primo il cantiere portando avanti tutta la costruzione della torre vera e propria al rustico. Non sappiamo da dove arrivasse. Fausta Baudin ipotizza da Castelnuovo Nigra, ma di centri di nome Castelnuovo ce n'erano parecchi. Il personaggio fin qui era ignoto mentre agli stessi anni- 1327- si poteva ricondurre la figura di un magister "Raynerio de Castronovo habitatori Charii" a cui si pagava la costruzione del pozzo del ca– stello di Fossano 180 • Nel caso di Johannes de Castronovo il contratto sembra prevedere il solo intervento lavorativo e non la preparazione dei materiali. È ovviamente im– possibile stabilire per quale motivo Pietro di Rovarey, durante la costruzione della cinta muraria esterna, si sarebbe anche assunto l'onere della preparazione della pietra da taglio. Possiamo immaginare che Giovanni de Castronovo fosse uno specialista più ricercato e che quindi i suoi tempi fossero più contati e per questo più preziosi. Sicuramente arrivava da fuori Valle mentre Pietro era un locale, anche se non proprio di Champorcher; anche questa pub essere una motivazione. È infatti possibile che nella parcella di Giovanni de Castronovo fossero comprese anche la permanenza fuori sede ed eventuali spese di viaggio, da cui la necessità di ridurre la durata della sua permanenza sollevandolo dai– l'onere della preparazione dei materiali che poteva essere affidata a maestranze locali. È infatti verosimile che di origine locale fossero proprio i vari fornitori. I.:unico di cui si precisa la provenienza è pero Giordano Nicholati, mastro di fornace, che era di Donnas. Singolare il fatto che i materiali in ferro arrivas– sera addirittura da lvrea. Cio lascerebbe immaginare una scarsa organizzazione della lavorazione del ferro, almeno nella Valle di Champorcher. Ma è difficile immaginare che tra Hône, Bard, Donnas, Perloz non si trovasse nessuna fu– cina di fabbro più vicina. È molto più credibile che ci si trovi di fronte ad un acquisto occasionale. ln fondo il materiale necessario non era molto e il ca– stellano, o i suoi emissari, dovevano essersi trovati casualmente in una situa– zione favorevole all'acquisto passando da lvrea. ln alternativa possiamo anche immaginare un acquisto forzato: per un qualche motivo - probabilmente eco– nomico -l'acquisto doveva essere fatto a lvrea, forse presso un fornitore col quale si avevano già altri conti aperti. Al riguardo non bisogna dimenticare 18 ° CARITA G. (a cura di) Il castello e le fortificazioni ne/la storia di Fossano, Fossano 1985, p. 36.
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