Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 87 Il primo di questi documenti è un contratto con cui Giovanni, naturale di Vallaise, affida ai due mastri muratori Aimonetto e Pietro Seylyni, di Echal– lod, l'incarico di compiere restauri alla casa che possedeva ad Arnad le Vieux nella località chiamata Curtis Nodo 196 • Il contratto è abbastanza dettagliato ed elenca con discreta completezza i lavori da svolgere. 1 capomastri avrebbero do– vuto costruire il muro di cinta di tutto il complesso 197 per un'altezza di una tesa e mezzo (280 centimetri). Gli spessori, stranamente, avrebbero dovuto variare. Per un certo tratto il muro avrebbe dovuto misurare tre piedi alla base e due alla sommità; lungo un'altra parte della cinta gli spessori avrebbero dovuto scendere a solo due piedi e mezzo alla base e due al vertice. Il muro avrebbe dovuto essere completato con la porta e si precisa che illegante avrebbe do– vuto essere costituito da una malta a tre parti di sabbia per una di calce 198 • Per l'intonacatura della casa, che doveva riguardare sia l'esterno che l'interna, si sa– rebbe invece dovuto usare una malta più grassa e le parti avrebbero dovuto es– sere due di sabbia per una di calce. Le indicazioni successive sembrano relative alla costruzione di un nuovo corpo d'abitazione, da appoggiarsi all'edificio esistente per un altezza equiva– lente, che sembrerebbe corrispondere a due piani fuori terra, più, forse, un so– laio sottotetto. Anche qui si precisano gli spessori dei muri che avrebbero dovuto essere di tre piedi fino al primo solaio, poi di due piedi e mezzo, in– fine di due piedi. Illegante per murare avrebbe sempre dovuto essere costituito da una malta a tre parti di sabbia per una di calce. "ln dicta domus", precisa il contratto - e sarei propenso ad immaginare che la suddetta casa non fosse tutto l'edificio ma forse solo questa parte co– struita ex novo - si sarebbero dovuti sistemare due camini di una tesa di lar– ghezza. Si precisa anche che illavoro avrebbe dovuto essere compiuto "ita quod sit pulcre et bene factus" 199 • ln cucina si sarebbe dovuta sistemare "unam pulcram bornam". Oggi potremmo tradurre "un huon lavello", vale a dire una pietra da lavandino, dotata degli scoli per l'acqua che probabilmente si sa– rebbe dovuta versare da secchi o acquamanili: ne abbiamo un esempio vero– similmente in tutto coevo nella cucina del primo piano del castello di Fénis. Nel corpo costruito di nuovo si dovranno sistemare 16 travi sui due solai– e se ne precisano le dimensioni - in larice rosso, oppure in quercia o castagno. 196 BERTOLIN R. Arnad, anno 1348: i favori alla casa del priore Giovanni, illegittimo di Val/aise, in BAUDIN F. 1 BERTOLIN R. 1 BORETTAZ 0 . Treinadan 2000, Aosta.2000, p. 14 e segg. con pubblicazione integrale del documenta alle pp. 20-23. 197 "facere murum de toto claustro de longo in lungum" (v. ibidem). 198 "debent ponere in tribus sestaris arene unum sestarium calcis" (v. ibidem). 199 Ibidem.
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