Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
90 Bruno Orlandoni citazioni poco chiare perché fondate su conoscenze scontate del complesso monumentale che erano dato di fatto per gli estensori e i destinatari del do– cumenta mentre purtroppo non esistono più oggi, quando non solo non co– nosciamo più i nomi, le destinazioni o le proprietà delle singole parti dell'edificio, ma non conosciamo neppure la sua estensione originaria o i suoi assetti planimetrici generali. Una prima serie di documenti, del 1294 e del 1317, comincia a citare la cappella, dedicata a San Michele; poi cita delle vigne, esterne alla cima del complesso, un "clauso ... quod est retro capellam ... cum vineis que sunt ibi". Si cita anche un "fossalis" e si precisa che la cappella era "subtus castrum". Lanalisi comincia quindi subito con due vistosi punti interrogativi. Il primo è relativo alla cappella. Dove si trovava? Subtus significa generica– mente sotto, ma sotto in questo caso vuol dire anche "fuori" del castello, cioè al– l' esterno della cima muraria, più in basso (in questo senso sotto) della stessa– per esempio come ne! caso del castello di Pont-Saint-Martin-, oppure significa più semplicemente nella parte bassa, inferiore, del castello? In tal caso la loca– lizzazione dovrebbe cercarsi nella corte esterna, quella di sud-ovest e la prima a cui si accede entrando nella cima dell'edificio. Il fatto che oggi ll non si trovi più traccia di costruzioni non è di per sé significativo. Abbiamo infatti altri casi di cappelle castrali di cui oggi non si trova più traccia e che pero sappiamo essersi trovate all'interno delle cinte murarie. Per esempio quella di Saint-Germain 204 • Il secondo interrogativo è relativo al fossato. ln astratto si potrebbe pen– sare che il termine alludesse anche ad un corso d'acqua naturale, un rio, sul tipo di quello che cola al fondo del vallone ad est del castello. Quello che in un documenta è genericamente il "fossalis", in un altro documenta, sempre del 1317, è pero più precisamente il "fossallo castri". E a questo punto, con simile precisazione, il termine diventa meno equivocabile. Cerro la particolare col– locazione altimetrica del castello rende problematica la collocazione di un fos– sato. Ma non dobbiamo immaginare necessariamente un fossato con l'acqua sul tipo di quelli dei castelli di pianura. Più che un fossato vero e proprio la struttura in questione avrebbe potuto essere una trincea, o anche solo uno · scasso del terreno su cui sorge il castello al fine di aumentarne la pendenza e di renderne più difficile la praticabilità. Bertolin mi fa osservare che il topo– nimo Pilete che è presente ne! documenta in relazione al fossato indica co– munque un'area sullato a monte del castello, dove anche la parcellizzazione catastale segna un andamento ad angolo retto che potrebbe essere la traccia su– perstite di questa struttura. 204 Infra II vol. 10.4.
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