Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

100 Bruno Orlandoni Andrea de Villareto e Cristoforo de Turrenova, presenzia alla stipulazione del contratto tra Corniaux e Pietro di Bonino per la più consistente campagna di intervento sul corpo settentrionale del complesso. A questo punto, osservando come l'acquisto della torre Beatrix da parte di Pietro fosse stato posteriore di un solo anno a queste contrattazioni del 1429, si puo davvero ipotizzare che il nobile avesse subito provveduto ad impostare una prima campagna di restauri della sua nuova proprietà, molto verosimilmente affidandola o allo stesso capomastro Pietro di Bonino con cui era stato in contatto ai Balivi, oppure a qualche altro operaio della sua stessa cerchia. Si puo concludere osservando che la famiglia dei Cornillon deve aver svolto un ruolo non indifferente nel quadro delle committenze in tutti i set– tori artistici in Valle. François de Cornillon, canonico della cattedrale per un lungo periodo che copre quasi tutta la seconda metà del Quattrocento, oltre a far scolpire il suo nome su un capitello del chiostro della chiesa madre della diocesF 00 , vi avrebbe fondato la cappellania di San Claudio, nell475, e sem– pre alla sua chiesa avrebbe "aussi donne le grand calice et ung bassin d'argent et deux esguires" 201 • Sappiamo poi che sempre tramite un Co~nillon, Ours, curato di Cogne all'inizio del Seicento, sarebbe pervenuto agli archivi aostani il codice X:V della Biblioteca del Seminario di Aosta, resto di enorme rilievo culturale che Emanuela Lagnier definisce "fondamental pour l'histoire de la musique européenne au XV siècle" 202 • È sempre la Lagnier a far osservare come la famiglia dei Cornillon fosse originaria della Tarantasia e fosse giunta in Valle all'inizio del Quattrocento: più o meno al tempo- si puo sottolineare - in cui arcivescovo di Tarantasia era il cardinale Antonio di Challam. Il fatto che il codice sia stato compilato in ambienti ecclesiastici sicuramente con– nessi ai Concili di Costanza e di Basilea, lo ricolloca quindi nel novero delle straordinarie aperture culturali legate alle personalità del cardinale Antonio, di suo fratello Guglielmo, del vescovo Moriset, cerchia di potere dai cui favori i Cornillon dovevano aver derivato le prebende e la fortuna di cui fruirono in Valle per tutta la durata del X:V secolo. 200 Si tratta di uno dei capirelli dellaro sud, smontato al momento della costruzione della cappella del Rosario, nel 1861: "D franciscus de Cornillione can" v. DAL TIO R. (e PULGA S.), Il chiostro della cattedrale di Aosta. La storia, i protagonisti, il significato simbolico, Aosta 2006, pp. 44-45. 201 Ibidem p. 140 e THUMIGER G. Trois manuscrits des archives capitulaires d'Aoste, in BASA VII NS, 2000, p. 437. 202 LAGNIER E. Le codex XVde la Bibliothèque du Grand Séminaire d'Aoste, in BASA NS III, 1991.

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