Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

Costruttori di castelli 105 lata mal riposta. Montjovet non sarebbe mai più ridiventato feudo Challant e sarebbe poi invece rimasto stabilmente sotto il controllo dei Savoia che, per chiarire bene le loro intenzioni, vi avrebbero perfino istituito una nuova castellania. Quella di cui abbiamo documentazione nei computa della castellania– balivato di Aosta è quindi la prima documentazione relativa agli atti di presa di possesso del castello da parte dei funzionari del nuovo padrone e precede la stessa formalizzazione di quelle strutture politiche che costituiranno poi la nuova castellania di Montjovet. 1 fatti datano al30 maggio 1439, quindi seguono di poco più di un anno la cessione del feudo da Francesco di Challant ai Savoia, precedono di quasi vent'anni il passaggio di Giacomo di Challant ricordato dal Du Bois e impli– cano subito la presenza del magister operum Stefano Mossettaz. Mossettaz era salito al castello di Saint-Germain in compagnia dellatho– mus et carpentator valsesiano Umberto de Ferro 206 • Come abbiamo appena visto Mossettaz e il Ferro avevano in corso più o meno negli stessi giorni, la collaborazione relativa ai lavori al castello di Cly. Per la precisione 20 giorni prima, il 9 maggio, era avvenuta la visita di consegna dei lavori di quel can– tiere, per l'ammontare di 49 fiorini e 8 denari. 1 lavori erano stati affidati da Mossettaz allo stesso Oberto (o Umberto) Ferro, che a quel castello aveva lavorato insieme all'altro lathomus Pietro Andreveti 207 • Saliti a Saint-Germain il magister operum sabaudo e quello che al momen– to sembra essere stato un vero e proprio suo lathomus di fiducia, compiono una prima perizia, preliminare all'impostazione di una prima serie di lavori di manutenzione urgente. La logica sembra quella che dal tempo di Corniaux ha mosso i magistri operum: mettere in sicurezza gli edifici compiendo quegli interventi che sono necessari ad evitare danni maggiori. Il primo intervento che si segnala è la riparazione del muro della cappella castrale "dalla parte di una certa camera verso il torrente" per un'estensione totale di cinque tese e mezzo di lunghezza per quattro tese di altezza, 10 me– tri circa per poco più di 7 208 • Il fatto che il testo menzioni il torrente come riferimento di collocazione sembrerebbe facilitare l'individuazione del sito in cui la cappella, oggi scomparsa, doveva trovarsi. Il torrente infatti, sembra 206 Per questa come per tutte le success1ve citazioni v. AST Inv. 68 mazzo 41/1 (1440-1441). 207 Supra vol. II, 9.5. 208 "a parte cuiusdam camere versus rorrentem" v. AST lnv. 68 mazzo 41/1 (1440-1441).

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