Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
110 Bruno Orlandoni con conseguenti campagne di manutenzione, anche Quart, al tempo del vice– castellano Pierre Donzel Cornillon, avrebbe dovuto essere stata oggetto delle attenzioni, almeno limitate, di Corniaux e di Mossettaz. La ricerca ha avuro esito positivo. eentità dei lavori condotti al castello di Quart, come mi segnala Ilaria Bibollet, è stata inferiore a quella di altri stabilimenti, forse perché la castellania di Quart negli stessi anni sembra de– stinare la maggior parte delle proprie forze economiche al restaura dei rûs, di vitale importanza per l'attività economica 215 • Tuttavia davvero Corniaux e Mossettaz salgono al castello di Quart, anche se solo per attuarvi alcune limitate manutenzioni. eunico intervento di Corniaux a Quart è registrato il 22 agosto 1429. Siamo nel corso della terza discesa in Val d'Aosta dell'architetto; ma è una presenza che sembra implicare un intervento già precedente. Corniaux sale al castello in compagnia proprio di Pierre Donzel "de Curnillione" per "vedere e visitare e ricevere i lavori nuovamente realizzati nel suddetto castello negli anni passato e presente" 216 • Si trattava quindi soprattutto di una visita di ricezione e verifica di lavori ordinati precedentemente. Gli anni di intervento erano stati il1428 e ill429 e si pub immaginare una committenza ufficiale databile al1427, ma forse an– che al 1426, in occasione della precedente discesa di Corniaux ad Aosta, an– che se il conto di Quart del 1426 non sembra contenere cenni al riguardo. È comunque molto probabile che il committente della campagna fosse stato già in partenza proprio Corniaux. La natura dei lavori svolti ben si in– quadra, infatti, all'interno di quello che era il suo modus operandi. La campa– gna terminata entra l'estate del1429 era di fatto consistita in un'imponente risistemazione che aveva comportato praticamente il ripasso di tutti i tetti del castello e sembra rientrare a pieno diritto in quella tipologia di interventi di "messa in sicurezzà' che - come abbiamo visto nel dettaglio a Cly e ai Balivi - costituivano il nocciolo dell'operare dell'architetto losannese. Il conto elenca il tetto sulla sala grande "quod per prius erat ruinatum", quello della torre vicina alla sala "quod per prius erat destructum", il tetto della camera del signore e quello della "foiphe (sic) esistente vicino alla grande camera", distrutto pure lui, quello "della stessa camera esistente vicino alla torre del donjon" e quelli delle due torrette "esistenti dalla parte della città". Peri lavori di copertura in questione si erano usati ben "septuaginta duo- 215 Anche questo è, ovviamente, un settore dell'attività edile che in futuro sarà opportuno indagare a fondo. 216 AST lnv. 68 f. 99 mazzo 18/2.
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