Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

Costruttori di castelli 119 questa fase, fin qui del tutto sconosciuta ed assoluranente ipotetica del pro– gramma dei Sarriod: è l'apparizione, in seguito ad un restaura del paramento esterno del fianco meridionale della chiesa, di una porzione completa della parete medievale segnata da un inedito sistema di aperture dall'impostazione e dalla collocazione a dir poco singolari, e da estesi frammenti di decorazioni ad affresco. Il sistema di aperture consta di una porta ad arco acuto soprae– levata di circa 70 centimetri (quattro gradini) rispetto al piano del sagrato e al coïncidente piano di calpestio del pavimento della chiesa. La porta è af– fiancata a destra e sinisera da due finestrotti quadrati fortemente strombati in pietra da taglio, di bellissima fattura. Sia i finestrotti che la porta sono murati verso la chiesa, ma il forte sottosquadro che è stato possibile recuperare in sede di restaura e la collocazione stessa delle aperture lasciano intendere con chiarezza come in origine queste fossero effettivamente passanti e si aprissero sull'interno della navata unica della parrocchiale. 1 finestrotti sono simmetrici rispetto all'asse della porta archiacuta e l'insieme è approssimativamente cen– trato rispetto al tratto di parete compreso tra il fianco ovest del campanile a destra e il margine destro del primo grande contrafforte a sinisera che segna la lunghezza della chiesa medievale. Per capire meglio l'assetto generale dell'insieme è indispensabile tenere sempre presente il dato fondamentale che la chiesa antica era più corta di quella attuale. Fino a poco più di un secolo fa la chiesa non si appoggiava alla casa parrocchiale, come invece avviene oggi, e aveva quindi una sua facciata normale cial profila a capanna, visibile chiaramente in un disegno Fortescue dell'inizio dell'Ottocento 235 • Parte dell'assetto precedente a quello attuale è leggibile anche da alcune fotografie d'epoca, precedenti al prolungamento. Da queste si pub vedere agevolmente che la chiesa era lunga fino al margine destro del primo comrafforte, comrafforte che quindi è interamente frutto di costruzione recente. È anche possibile stabilire che alla parete meridionale della chiesa si addossava un piccolo fabbricato, di pianta approssimativamen– te quadrata, adiacente allato occidentale del campanile, pasto in coincidenza di quella che oggi è una porta minore di accesso alla chiesa. Questi dati permettono innanzitutto di escludere che la porta di cui si è ora ritrovato l'invaso fosse il portale principale della chiesa. lnnanzitutto perché l'ingresso originale dell'edificio doveva trovarsi sullato breve ovest, e non come oggi sullato lungo sud. ln seconda luogo perché la porta ora risco– perta ha dimensioni troppo limitate per essere un portale maggiore di chiesa. 235 PEYROT A. (MALVEZZI P. 1 NouSSAN E.) Jmmagini della Valle d'Aosta nei secoli, Torino 1983, p. 224.

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