Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
122 Bruno Orlandoni all'antica navata romanica, all'ombra del campanile, in posizione rilevata, intermedia tra la chiesa e il borgo, dotato di cripta sepolcrale, protetto a debita distanza dal castello, residenza dei titolari della cappella. Credo sia chiaro come non si tratti di un riferimento casuale: l'intenzione di citare la prestigiosissima cappella funeraria del potentissimo nonno è evidentemente una di quelle a cui- denaro permettendo- sicuramente sarebbe stato molto difficile resistere. Il confronto con la cappella di lbleto permette di ipotizzare altri dementi aggiuntivi nell'apparato decorativo e funzionale della cappella. Dobbiamo immaginare l'accesso dalla chiesa tramite la porta archiacuta appena rintrac– ciata. I..:altare doveva trovarsi di fronte, in asse con la porta, e possiamo ben immaginare che la parete sopra l'altare si aprisse in una grande trifora, esatta– mente come è nella cappella sepolcrale di lbleto e come doveva essere nel coro di San Francesco che, non dimentichiamolo, era anche la cappella sepolcrale degli Challant di Fénis, e forse nella cappella sepolcrale di San Giacomo degli Aymavilles, sempre a San Francesco. Non sappiamo se questo accesso dalla chiesa fosse l'ingresso principale della cappella. Personalmente credo che gli lntrod avessero voluto garantirsi anche un ingresso autonomo, forse verso ovest, che doveva permettere alla famiglia di entrare nella propria cappella funeraria senza bisogno di passare dalla chiesa, e francamente mi immagino questo portale principale ben più monumentale di quello ritrovato. Ma la cappella di lbleto aveva anche una porta secondaria, verso il ci– mitero. Ora è verosimile che anche la cappella dei Sarriod avesse un ulteriore accesso esterno, verso il cimitero che doveva estendersi sotto al campanile e dietro l'abside della chiesa. Credo che il telaio in pietra di questo accesso sia ancora conservato e lo individuerei nella bella porta ad architrave carenato che chiude verso il cimitero la piccola sagrestia collocata a sud del coro della chiesa. ln passato avevo proposto di datare al Quattrocento tutto quel piccolo corpo fabbricato, in cui si apre anche una bella finestra quadrata con l'ar– chitrave ad apice 239 • ln realtà la recente pubblicazione da parte di Mauro Caniggia di estesi estratti del contratto seicentesco per la ricostruzione della chiesa permette di stabilire che la sagrestia è stata costruita interamente a fine Seicento: "Plus de bastir et costruire une sacristie du costé du midi du coeur de deux toises et demi de guitte, de longeur et approchant de deux toises de 239 ÜRlANDONI B. Architettura in Valle d'Aosta. Il Quattrocento, lvrea 1996.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=