Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

Costruttori di castelli 125 architettura di lbleto di Challant" 242 • Per altro a segnare l'unitarietà delle di– verse fasi del programma sta il profilo particolare della carenatura della porta della sagrestia, già porta laterale della cappella, identico a quello delle finestre del castello sopravvissute ai rifacimenti Chevalley e a quello di alcune finestre dell'Ola. Altra singolarità e probabile citazione i due finestrotti quadrati ai lati della porta archiacuta, di un tipo raro, almeno con una strombatura cosl aceentuata: ritornano pressochè identici ai due lati della porta archiacuta che dai cortile dà aceesso alla sala bassa meridionale del castello di Verrès. Possiamo anche azzardare alcuni dettagli sull'allestimento interno dell'ambiente. Le poche tracee di affreschi ritrovati sopra la porta di ingresso e sulla parete del campanile lasciano immaginare un'estesa decorazione pittori– ca. ln particolare si sono trovati un piccolo frammento alla base del campani– le che sembra costituire il margine inferiore di una seena più estesa. Su questo frammento si trovano anche tracee di graffiti raffiguranti stemmi sabaudi. Sull'estremità sinistra della parete, a lato del finestrotto quadrato occidentale, si trova un ampio riquadro dai soggetto non più identificabile. Il margine che lo racchiude rimanda a decorazioni diffuse dalla fine del tredieesimo all'inizio del quindieesimo secolo, per esempio in ambiti jaqueriani. Al eentro della parete, perfettamente assiale sulla sottostante porta archiacuta, si trova infine un riquadro con una figura di crocifisso. Sulla destra del crocifisso si leggono i frammenti di un volto apparentemente di profilo dietro a due mani giunte. La posizione è quella tradizionale del San Giovanni dolente ma sarebbe del tutto anomala la posizione di profilo, che sembra inveee rimandare piuttosto ad un donatore. Diversi dementi di questo affresco, benché poco leggibili, rimandano agli ambiti di Giacomino da lvrea e quindi ad un epoca compresa tra il1430 e ill465 circa. Possiamo immaginare che il vano della cappella fosse dotato di una co– pertura a volta a crociera. Sull'altare doveva trovare posto il dossale in alaba– stro da cui proviene la santa Caterina dell'Accademia di Sant'Anselmo. Ne ho già proposto una collocazione come elemento posto ail'estrema destra di un polittico almeno a tre ma più probabilmente a cinque dementi, immaginan– do san Michele - altro titolare della cappella - ali'estremità opposta, forse i santi Paolo - titolare della parrocchiale - e Pietro in posizioni intermedie e una Madonna con Bambino al eentro 243 • La particolare monumentalità della 242 ÜRLANDONI B. Architettura in Valle d'Aosta. Il Quattrocento, lvrea 1996, p. 49. 243 ÜRLANDONI B. Stefano Mossettaz, architetto, ingegnere e scultore, Aosra 2006, pp. 252-260.

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