Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
Costruttori di castelli 131 Introtf2 49 • Illegno di cui gli oggetti sono costituiti sembra quasi impietrito dal passare del tempo e probabilmente anche dall'esposizione alle intemperie e sembra garantire di una notevole antichità, quella stessa antichità che è visto– samente confermata dalla tipologia dei due oggetti. Non ho presenti mobili analoghi attualmente esistenti ma di alcuni, poi scomparsi, esistono tracee documentarie. Una panca simile, infatti, era stata vista e disegnata da D'An– drade il2 settembre 1903 "nella cucina del priorato di S.Orso" 250 • La panca di Introd differisce da quella di Sant'Orso per lo schienale, leggermente più basso e perché i tagli alla base sotta i due fiancali, invece di seguire un sempli– ce profila ad arco ribassato, hanno un evidente andamento carenato. Un terzo esemplare simile è visibile in una foto d'epoca del fondo D'Andrade. Si tratta di una foto del cortile del castello di Fénis precedente a qualsiasi intervento di restaura, quindi realizzata verosimilmente da personaggi della cerchia di D'Andrade prima del 1890. Nella foto la panca in questione si vede abba– stanza chiaramente sul lato sinistro (meridionale) del cortile, addossata alla parete. La chiarezza della foto è sufficiente a definire la tipologia dell'oggetto, ma non permette di leggerne i dettagli. Mi pare comunque abbastanza per ve– dere in questo tipo di oggetto uno degli arredi standard dei castelli valdostani nel Quattrocento. In particolare, direi, per gli ambienti di servizio. Le due panche di Introd sembrano, a tutti gli effetti, gli unici mobili superstiti dell'arredo tardomedievale del castello ed in questo senso costitui– scono un'autentica rarità, facendo il paio con la credenza in origine al castello Sarriod de la Tour, documentata ancora dalle foto Nigra, entrata a far parte delle collezioni regionali insieme al castello e per altro da decenni non più esposta. Piuttosto le panche permettono di aprire un altro discorso a proposito di un particolare partita decorativo che appare dominante nell'architettura e nel design di arredo del Quattrocento valdostano. Ho detto che l'oggetto si differenzia dall'esemplare visto da D'Andrade a Sant'Orso perché i suoi due fiancali invece di terminare in basso con un semplice taglio ribassato, termi– nano con un precisa profila carenato. Ora a ben guardare, questa terminazio– ne appare anche in alcuni altri casi. Il primo è quello del mobile scaffale della saletta dell'archivio capitolare alla base del campanile nord della cattedrale 251 • 249 BARBERI S. (a cura di), Introd, Aosta 2002. 250 Torino Archivio Musei Civici, fondo D'Andrade, 580LT. V. anche ÜRLANDONI B. Architettura in Valle d'Aosta. Il quattrocento, Ivrea 1996, ill. 508 a p. 329. 251 ORLANDONI B. Architettura in Valle d'Aosta. Il Quattrocento, Ivrea 1996, ill. 244 a p. 170.
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