Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
138 Bruno Orlandoni il convento francescano di Aosta oppure, se no, per quale motivo si fosse trovato in Valle. Per esempio se, proprio, per compiere lavori nel convento aostano trattandosi evidentemente di un frate artigiano. Quello che è cerro è che San Francesco di Aosta deve essere stato un altro luogo dove i lavori devono essere stati costanti per quasi tutto il quindicesimo secolo. Per analizzarne gli sviluppi nel Quattrocento maturo è necessario ricor– dare quanto sappiamo sulle grandi committenze Challant dell'inizio del secolo. Queste avevano portato alla ridefinizione completa della chiesa, con le sue cap– pelle sepolcrali e le tombe, la transenna monumentale del coro, il campanile e il grande soffitto a forma di volta che copriva la navata e il coro. lncerto, invece, è il problema dei termini cronologici della costruzione del chiostro, donato da Amedeo di Aymavilles col testamento del 1423 262 • Un'informazione, che non era nota al tempo della mostra francescana, sem– bra confermare l'ipotesi di una costruzione, o almeno di una sua prima si– gnificativa sistemazione, a ridosso del lascito testamentario di Amedeo di Challant. È contenuta nel dato relativo alla costruzione del nuovo refettorio del convento, la cosiddetta "grande sala" che avrebbe poi visto anche tante riunioni politiche, centrali nella vita della città e della Valle. Questa informazione è contenuta di passaggio in una notazione delle de– libere comunali aostane del21 settembre 1471. Si discuteva dell'assegnazione in affitto di una casa, già proprietà di Aimonetto Britonis, al biellese Pietro de Tollein e la discussione avveniva proprio "in reffectorio novo conventus fratrum minorum Auguste" 263 • Altro dato interessante il fatto che i testimoni della delibera fossero il notaio Giovanni Mossettaz junior, figlio del grande scultore, e il nobile Giacomo di Saint-Pierre. Il refettorio, doveva quindi essere stato appena costruito, come testimo– nia anche il fatto che la definizione "refettorio nuovo" non si sarebbe poi affermata: delibere posteriori di solo qualche anno parlano già solo più gene– ricamente di "refettorio". Ora la costruzione di questo nuovo monumentale complesso sembra le– gara alla sistemazione del chiostro in maniera abbastanza chiara, per il sem– pliee motivo che del chiostro la sala stessa costituiva di fatto tutto il fronte orientale. È chiaro che se si costruiva questa nuova sala con funzioni anche di rappresentanza- tanto che come testimonia la delibera del1471 da subi- 262 Supra vol. l, 7.8. 263 AHR FCiv Del. Com. volume citaro e trascritto in V ALDRIGHI G. La vita sociale ed economica in Aosta allafine del XVsecolo, resi di laurea, facoltà di Magistero dell'Università di Torino, 1978-1979, pp. LXXVI-LXXVII.
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