Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

Costruttori di castelli 141 francescani ricevevano in prestito dai comune dodici tese di pietra, giacenti al Pont Suaz, per costruire la loro biblioteca 269 • Non sappiamo dove fosse ubicata all'interno della estesa cima del convento, ma sappiamo che probabil– mente ancora una volta nella sua costruzione doveva essere in qualche modo implicata la famiglia Challant. È infatti molto probabile che alla base di que– sta costruzione ci fosse illascito di 200 fiorini fatto nd 1444 dalla moglie di Amedeo di Aymavilles e madre del conte Giacomo, Luisa di Miolans, lascito finalizzato proprio ali'acquisto di librF 70 • Ancora una volta nella vicenda era in qualche modo implicato anche uno dei Mossettaz, in questo caso Giovanni Mossettaz senior2 71 , che testimoniava alla transazione. Si puà spingere ulteriormente l'ipotesi. Sappiamo che dei due figli del grande Stefano il più giovane avrebbe esercitato la professione di notaio mentre ignoriamo la professione del maggiore. Ora di solito era pro– prio il figlio primogenito che, nella tradizione delle imprese artigiane medie– vali, aveva l'onere e il privilegia di rilevare la bottega paterna continuandone l'attività. Mi chiedo quindi se la presenza di Giovanni Mossettaz senior alla consegna della pietra da costruzione per la biblioteca francescana non fosse legata al fatto che fosse stata la sua "impresa di costruzioni" ad effettuare il trasporto per conto del comune e, perchè no, a ricevere l'incarico di costruire il nuovo edificio. Le problematiche relative al chiostro francescano sono comunque ancora tutte aperte. Innanzitutto è ancora aperto il problema della caccia ai capitelli perduti. Scartata l'ipotesi di poterli cercare nei fondi antiquari dei Bardini 272 restano da battere innumerevoli piste, anche locali. La delusione del mancato ritrovamento florentino è stata infatti parzialmente compensata dalla scoper– ta di un altro capitello inedito sicuramente riconducibile alla serie aostana. Nd corso di un sopralluogo condotto insieme a Roberta Bordon e a Omar Borettaz abbiamo infatti avuto la sorpresa di trovare un capitello identico ai due maggiori dell'Accademia di Sant'Anselmo, usato come reggivaso in uno dei corridoi dell'ala residenziale della prevostura di Saint-Gilles di Verrès. Poi va segnalato come a fine Quattrocento sicuramente il chiostro fran– cescano necessitasse ancora di completamenti, tanto che Bonifacio di Chal- 269 COSTA M. Saint-François d'Aoste centre de culture, in ÜRLANDONI B. (a cura di), La chiesa di San Francesco in Aosta Torino 1986, p. 194. 270 Duc J. A. Histoire de l'Eglise d'Aoste, vol. IV, 1909, p. 438. 271 ÜRLANDONI B. Stefano Mossettaz, architetto, ingegnere e scultore. La civiltà cortese in Valle d'Aosta nella prima metà del Quattrocento, Aosra 2006, p. 476. 272 Supra, vol. 17,9.

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