Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

Costruttori di castelli 13 tardogotico superstite al castello di Aymavilles 14 • Sopra il grande portale in pietra, al fondo della stretta corte, è apparsa una finestra archiacuta di un tipo piuttosto raro in Valle. Sulla parete destra dell'androne una porta rivela la sua forma del tutto identica a quella dell'unica porta quattrocentesca superstite nella casaforte dei Vaudan e ad alcune delle porte del cortile del castello di Fénis. Sul viret, al piano più alto, è apparso uno stipite - di porta o finestra rimossa in tutte le sue altre componenti - in pietra con una terminazione in– feriore di un tipo frequente in Valle a fine Quattrocento. Tutto sembrerebbe confermare quindi una costruzione del complesso, o almeno una sua radicale trasformazione, nella prima metà del Quattrocento e forse l'aggiunta solo successiva, a fine secolo, del viret. Non è tutto. Le scoperte più stupefacenti sono avvenute all'interno dell'alloggio al primo piano sopra l'androne. La caduta fortuita di intonaci ha portato alla luce due frammenti di affreschi. In un frammento, situato su una parete perpendicolare alla facciata sulla via Croix de Ville, si intravede una testa con un copricapo di lusso. Il capri– capo è costituito da due dementi distinti, una bassa visiera chiara, che in origine poteva essere una sorta di corona a tronco di cono rovesciato da cui emerge una terminazione superiore rossa. La parte inferiore rimanda ad un capo di vestiario di tipo ancora trecentesco, che appare già negli affreschi del Maestro di Montiglio poco oltre la metà del XIV secolo, per tornare poi con regolarità all'inizio del Quattrocento a Fénis o nel San Giacomo di Runaz. Il coronamento superiore in origine non doveva essere dissimile da quello del cappello messo da Mossettaz in testa al gisant di Francesco di Challant, presente pure nelle formelle di Introd o in diverse teste del soffitto del salone maggiore del castello Sarriod de la Tour. I.:altro frammento, sulla parete di un piccolo gabinetto, perpendicolare a quella del frammento precedente, contiene una testa con un copricapo da giullare, giallo e rosso con due corni terminanti ognuno con una palla gialla, sormontata da un cartiglio con una lunga iscrizione in caratteri gotici. I.:iscri– zione è purtroppo in parte cancellata. Nella parte superstite dice: "Qui veule (ce)ans venir loger on (?) lui fera tres bonne ... chier (?) (il) sera sans poinct songer ... que en la gibassière ... poinct retourner arrier . . . ducatz escus et gro 14 Supra vol. 1, ill. 73.

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