Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

148 Bruno Orlandoni da Dal Tio - una fama e magari una specializzazione cosl universalmente riconosciute nel campo della costruzione di chiostri, da potersi contrapporre ed anteporre alla fama di Mossettaz. Si possono poi immaginare anche com– binazioni e concorrenze di entrambi questi fattori. Per altro anche Dal Tio, e ora ipoteticamente anche l'Atlante iconografi– co della mostra "Corti e città" 28 4, riprendono la proposta che avevo avanzato fin dal1983, di vedere l'intervento di Berger anche nei chiostri di Saint-Jean– de-Maurienne e del Bourget du Lac 285 . Si potrebbe quindi ipotizzare un per– corso che dal piano superiore del chiostro del Bourget, attraverso il chiostro di Aosta, porterebbe a quello di Saint-Jean de Maurienne e al piano inferiore del Bourget 286 . Per altro nella ricostruzione dei contesti operativi in cui tut– ti questi eventi si svolgono non bisognerà dimenticare che attorno al 1441 la bottega di Mossettaz lavorava sicuramente a Saint-Jean-de-Maurienne per Moriset; che il vescovo di Maurienne committente del chiostro di Saint-Jean, il cardinale La Palud, non era solo il successore di Moriset ma anche un pa– rente stretto degli Challant committenti di Mossettaz; che se in alcune men– sole del chiostro del Bourget è evidente la traccia dei modi di Pierre Berger, in alcune altre è possibile leggere anche evidenti tracee dell'influenza di Mosset– taz287. Non appare quindi cosl peregrina l'ipotesi che tra i due artisti esistesse comunque un qualche rapporta e che lo stesso Mossettaz possa aver avuto qualche parte nel segnalare Berger ai membri del capitolo della cattedrale. Ultimo dato che potrebbe portare in futuro ad interessanti novità il fatto che l'incarico di condurre Berger da Chambéry ad Aosta fosse stato affidato dal capitolo al "dominus Johannes de Sancto Petra". Qui va fatta una preci– sazione. A mio avviso pub darsi per sicuro che questo personaggio non fosse, come verrebbe da credere, il canonico Jean de Saint-Pierre. I canonici, quan– do appaiono in documenti legali dell'epoca, figurano sempre invariabilmente con la loro qualifica ecclesiastica; in un documenta capitolare, poi, il cano- 284 CASTELNUOVO E. 1 DONATO G. 1 PAGELLA E. 1 ROSSETTI BREZZI E. (a cura di), Arte del Quattrocento nelle Alpi occidentali, Torino-Milano 2006, p. 193. 28 5 ÜRLANDONI B. 1 GARJNO L. La Cattedrale di Aosta, nella storia dell'arte e dell'architettura della Valle, Aosta s.d. (ma 1983), pp. 41-42. 286 Il piano inferiore del chiostro del Bourget è palesememe "più moderno" di quello superiore; questo facto dovrà essere spiegato anraverso un'analisi denagliata del monumemo. Perora l'unica ipotesi che mi è possibile avanzare èche l'assena dell'anuale piano superiore sia il frutto di un rimomaggio effenuato in epoca imprecisata. Del resto cio che si vede oggi è molto meno della metà di quello che doveva essere in origine il monumento ne! suo insieme. 287 ORLANDO NI B. Stefano Mossettaz, architetto, ingegnere e scultore. La civiltà cortese in Valle d'Aosta nella prima metà del Quattrocento, Aosta 2006, pp. 308-314.

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