Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
Costruttori di castelli 149 nico Jean de Saint-Pierre sarebbe stato citato sicuramente come "venerabilis dominus Johannes de Sancto Petro, canonicus noster". Il responsabile della cooptazione di Berger ad Aosta deve essere stato invece l'omonimo Giovanni, cosignore di Saint-Pierre, nipote del precedente, che non a caso appare anche tra i testimoni alla redazione del contratto per la costruzione tra Berger e il capitolo, sotto la dicitura di "nobilis ac potentis viri Johannis condomini ca– stri Sancti Petri Castri Argenti". Con Marcello Gérard i termini del problema sembrano invece mutare. Gli anni successivi al 1450 sembrano essere stati quelli del progressivo ritiro di Mossettaz dall'attività, con Corniaux ormai vecchio e lontano e Berger o fuori gioco o rientrato nella sua Chambéry. Gérard, sconosciuto, almeno alla documentazione, fino al 1450, sembra essere stato, come vedremo, il primo frutto di una sorta di vero e proprio ricambio generazionale. Illibro di conti, pero, come anticipato da Dal Tio nella trascrizione del sommario, contiene fino al 1450 anche i nomi di altri artigiani, titolari di contratti per specifici interventi finalizzati alla progressione del cantiere 288 • Abbiamo innanzitutto Antonio de Pregimellis, a cui si affida l'incarico "de le– vando XXti tres lapidem in Empallan". Poi troviamo Giovanni Gras, latomo, a cui si affida il compito, insieme ad "aliis socis suis", "de levando lapides de alabastro" a Courmayeur e "de (alabst) marmore" ad Aymavilles. Si confer– mano quindi i punti del capitolato tra l'ente committente e Berger: i lavori di estrazione e trasporto dei materiali e quelli di demolizione del chiostro antico e di scavo sono a carico del capitolo della cattedrale che li affida ad artigia– ni e impresari diversi. Cosl a Comolo e Bertino de Vallesecida si assegna il compito "de scindendo centum plantas arboreas" donate alla cattedrale per il chiostro dai vescovo. Diversi altri contratti sono relativi ai trasporti di tutti questi materiali fino ad Aosta sul cantiere. lmpegnano Vincentio Ferre, Johannes Ansermeti, Antonio Taride, Jacobo de Gorrey. È verosimile che moiti di questi ultimi personaggi non fossero artigiani. Ma alcuni lo erano di cerro. Si cita per esem– pio un "magistro Johanne de Parleà' che insieme a Johanne Batender de Sala deve trasportare "lapides de alabastro XXIX scissos de Dolonà' ad Aosta 289 ; 288 Per tutti i dari successivi v. DAL Tio R. cit. pp. 143-144. 289 È difficile stabilire se i 29 blocchi in questione fossero grandi blocchi di cava, o non piuttosto blocchi già ridorri, sulla scala di quelli che sarebbero poi stati i capirelli. Si puo osservare come i capirelli del chiostro siano 26 a cui vanno aggiunti i 6 più complessi capitelli dei contrafforti. 29 blocchi piccoli quindi non sarebbero stati sufficienti, ma cerro non ne servivano poi moiti di più.
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