Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

152 Bruno Orlandoni tino. Gli incarichi assolti dai tre sembrano coprire tutto lo spettro di base dei lavori edili ordinari in Valle nel Quattrocento: taglio di pietra, taglio di legname, trasporto. Siamo sempre nel campo delle ipotesi, ma si pub andare oltre. Innan– zitutto a conferma dei rapporti interni alla ditta si pub osservare il fatto che Comollo avrebbe battezzato il suo primo figlio con lo stesso nome del suo socio Antonio di Pierre Gernelle. Poi osservando lo stesso nome di Comollo, è naturalmente d'obbligo chiedersi se per caso non si trattasse di un erede del Comol!Quiniol che mezzo secolo prima aveva lavorato per Bonifacio di Challant a sistemare il nuovo viridarium del castello di Fénis 293 • È difficile immaginare che si tratti dello stesso Comollo di Fénis, perché il lasso di tem– po intercorso, dal1393 al1443, sembra veramente eccessivo per immaginare la coincidenza dei due personaggi. Ammettendo un Comol!Quiniol operante a Fénis ad almeno 25 anni di età, nato quindi verso il1370 o poco prima (ma poteva essere anche ben più vecchio), sul cantiere del chiostro della cattedrale dovremmo avere un personaggio ultrasettantenne. E immaginando i suoi figli nati poco dopo il cantiere di Fénis, la citazione che li dice eredi della casa paterna a Villefranche dopo il 1474, ce li dovrebbe mostrare come minimo quasi ottantenni. Il nome Comollo, pero, non è come un qualsiasi Giovanni o Antonio. È un nome particolare, raro, e sembra suggerire un qualche rapporta tra i due personaggi. Si pub immaginare il Comollo operante in Cattedrale come figlio o nipote del Comollo di Fénis. Lo stacco di tempo sembrerebbe suggerire il cambio di una generazione. Forse figlio, quindi, oppure nipote nel senso di figlio di un fratello: forse di quel Vibon che i computa di Fénis dicono chiara– mente essere stato frater di Comollo 294 : perla precisione quasi di cerro fratello maggiore, dal momento che nei documenti viene sempre citato per primo. Guardando verso il futuro invece che verso il passato, ci si potrà poi chie– clere se il fatto che anche a fine secolo appaia un lathomus dal non comune nome di Comollo - Comollo Gorrey - non sia per caso frutto di amicizie nate da rapporti professionali. Se Comollo Gorrey e suo fratello Giovanni fossero stati figli di Giacomo Gorrey, per esempio, il rapporto professionale tra questo Giacomo e il Comollo valsesiano sarebbe sicuro, perché dimostra– to dalloro convergere sul cantiere del chiostro della cattedrale. 293 Supra vol. l, 4.4, 4.5, 5.5. 294 "Item in factura porte dicri viridarii facte a parte orti per dicrum Vibon et Quiniol eius frarrem, incluso uno modio calcis cum dimidio factura hostii .Illlor. rensarum muri .XL. solidos" v. AHR FC Vol. 197 doc. 11 pag. 19 r. e 19 v.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=