Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

Costruttori di castelli 153 Naturalmente ci si puà chiedere per quale motivo questa impresa di tagliapietre e muratori valsesiani fosse andata a stabilirsi proprio a Quart Villefranche e una risposta puà ipotizzarsi se ci si riferisce ad un paio di informazioni già in nostro possesso, parziali ma significative. Il verbale della visita pastorale alla parrocchiale di Quart del 14 giugno 1416 precisa che la chiesa era priva di campanile: "Sunt duo bona cimbala super travibus quia non campanile quia propter geiram fuit diructum" 295 • Il successivo verbale della visita arcidiaconale condotta da Pierre de Gilaren nel 1436 ordina ai parrocchiani di portare a termine la ricostruzione del campanile già iniziata 296 • È chiara come la costruzione di una nuova grande torre cam– panaria potesse essere un incentivo più che valido a cercare di insediarsi in un nuovo centra per un'impresa di costruttori e viene quindi da chiedersi se l'impiantarsi a Quart di Comol non fosse stato in qualche modo connesso proprio a quell'impresa. Non è tutto, perchè a questo punto non possiamo non tornare alla depo– sizione sotto tortura del Bertaca che menziona Antonia valsesiana, moglie del costruttore del campanile di Pénis, ricordando come anche quel monumento debba datarsi agli stessi anni: dopo il1421, prima del1439 297 • Ora tra i due campanili la contiguità formale è molto forte e quella ti– pologica è assoluta. Se non si puà dare per certo che sia stato uno stesso architetto a progettarli entrambi, la possibilità che stesse squadre di operai o tagliapietre si siano spostate da un cantiere all'altro è ben più che un'ipotesi. Non siamo ancora in grado di indicare in Comollo Wynder, valsesiano di Pietre Gernelle, l'architetto dei campanili di Pénis e di Quart, ma l'ipotesi che lo stesso sia giunto in Valle per lavorare sul cantiere di Pénis - magari già preceduto e attirato dalla fama e dai precedenti creati trent'anni prima dai suoi (ipotetici) padre e zio - e che poi, specializzatosi, si sia subito dopo trasferito a Quart, insediandovisi e diventando uno dei principali responsabili di quel cantiere, puà cominciare ad essere presa in considerazione. Si tratterà poi di appurare se anche i due figli di Comollo Wynder, Antonio e Giovanni, avessero continuato illavoro paterno rilevandone l'impresa dopo la sua morte che dovrebbe porsi non molto prima del1474-77. 295 ROULLET E. Vita religiosa nella diocesi diAosta tra il1444 e il1525, Tesi di laurea in storia del cristianesimo, Facoltà di lettere e filosofia, Università degli studi di Torino, anno ace. 1981-82, p. 102. 296 RIVOLIN J. G. 1 GERBORE E. E. I luoghi della ferle, in RlvüLIN J.G. (a cura di), Quart, spazio e tempo, Aosta 1998, p. 68. 297 Sui campanili si veda anche infra in questo capitolo.

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