Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
Costruttori di castelli 157 architetti, lathomi e carpentatores, fino ad approdare a quella seconda metà del XIII secolo che deve effettivamente aver segnato una fase di straordinario rigoglio dell'architettura in Valle. Fino a non molto tempo fa il pareo infor– mazioni di cui disponevamo era pero ben più modesto. Di fatto di nessun architetto due o trecentesco si erano rintracciate notizie o anche solo il nome, mentre il primo capomastro di cui si fosse in qualche modo trovata traccia era un personaggio citato in un codice liturgico di Avise come costruttore del campanile di quella parrocchia. La nota, apposta al codice da una mano diversa da quella del copista re– dattore dell'opera, era stata trascritta dal Gal e pubblicata in un suo contribu– to ai "Monumenta Historire Patrire": ''Anno domini M°CCCC 0 compositum et edificatum fuit campanile avisii a magistro deys merchelis de cella. Et idem obiit anno M° CCCC 0 VII die XVII octobris" 306 • Si è già osservato come in realtà non di costruzione integrale dovesse trattarsi. Il fusto del campanile di Avise, in molte sue parti, denota date decisamente più antiche. Il motivo decorativo a denti di sega traforati che lo marca nella sua fascia superiore, subito sopra le cornici del piano di impostazione della cuspide - motivo che ritroviamo identico per esempio nei campanili di Arvier e Saint-Pierre- è al massimo duecentesco e potrebbe anche essere più arcaico di un secolo. Deys Merchelis deve quindi essere stato non il costruttore del campanile ma al massimo il suo restauratore e poi, eventualmente, il costruttore della sola parte di coronamento. Anche l'informazione sul nome di questo capomastro, pero, potrebbe essere almeno non completa. Il Duc al riguardo fornisce infatti dati leggermente diversi da quelli ri– portati dal Gal: "En cette année pareillement, fut édifié le clocher d'Avise par maître Pierre Deys Marchetis de Cellà' 307 • Non sappiamo da quale fonte Duc abbia dedotto che il Deys Merchelis de Cella citato dal Gal si chiamasse in realtà "Petrus" e l'informazione in mancanza di risconrri resta comunque dubbia. Si deve pero osservare che, effettivamente, un Petrus de Cella appare in Valle in documenti degli stessi anni. Il primo dei documenti in questione, citato recentemente da Rivolin, ri– corda come, nel1404, a Quart, si fosse riunita una commissione di probiviri incaricata di decidere quali interventi di restaura compiere alla parrocchiale del paese: ''All'inizio del XV secolo la chiesa aveva bisogno di significativi in- 306 GAL J. A. Monumenta quinque historica augustana, ediz. Torino-Aosta 1968 (estratco dai "Monumenta historia:: patria::" t. III 1848 colonna 604). 307 Duc]. A., HEA IV, 1909, p. 169.
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