Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
14 Bruno Orlandoni . . . a la charriere ... poinct de credo". Nella trascrizione mi ha aiurato Omar Borettaz che mi ha fatto notare come lo schema sia quello delle ottave delle ballades francesi del Quattrocen– to, di Villon, per esempio. Il tono sembra quello dei dictons popolari in cui si scherza sul denaro o sulla ricchezza. Per quel poco che se ne legge potrebbe addirittura essere pertinente ad una locanda e contenere un invito ai viandan– ti a fruire dei servizi offerti a buon mercato dalla stessa. Ma la cosa sembra veramente impossibile. lnnanzitutto non siamo in facciata ma in un vano al primo piano. Poi sembra già incredibile il fatto di trovare affreschi di questo tipo- e di questa qualità- in una casa civile nel centro di Aosta. Lidea che questa casa fosse una locanda mi pare andare veramente al di là delle nostre attuali possibilità di accettazione. Si dovrà piuttosto pensare che l'invito in questione non fosse tanto ri– volto ad un generico viandante quanto specificamente agli amici e conoscenti che venivano ospitati dai padroni di casa. Il fatto che la classe dirigente aosta– na del Quattrocento amasse scherzare sul tema del denaro, del resto, è cosa che già sapevamo. Uno dei rari codici manoscritti con terni profani conser– vato in Valle contiene infatti, tra le altre cose, il proverbio in versi noto col nome di "Dit de don denier". Il codice in questione è in parte autografo del canonico della cattedrale e primo magisterfobricae della stessa Luigi di Saint– Pierre e contiene il suo ex libris con una datazione all477 15 • 1 due frammenti di affreschi, come si è detto, sono in due stanze diffe– renti ma le due teste che vi appaiono sono poste alla stessa altezza rispetto al piano pavimentale; per di più sul fondo della parete, dietro ad entrambe, appare uno stesso motivo decorativo a dementi lineari bianchi- forse racemi fortemente stilizzati- su un fondo rosso. È evidente che siamo di fronte a due frammenti di quello che in origine doveva essere un unico cielo pittorico. I.:alloggio oggi è costituito da più vani torturati da aperture, rotture, tra– mezzi che documentano sei secoli di trasformazioni; siamo pero sicuramente in quella che in origine doveva essere un'unica sala riccamente decorata: quel– la che tutto lascerebbe credere essere stata la sala d'onore di una dimora di altissimo rango. Gli affreschi sono piuttosto malandati. Il proprietario non li ha toccati e un loro recupero integrale - compresi i sondaggi necessari a verifi– care la molto probabile sopravvivenza di altri frammenti sotto gli intonaci più 15 CosTA M. Un manuscrit latin-français du XV siècle des Archives capitulaires d'Aoste (ex 78 A), in BAA XX, Aosta 1987. Il saggio in questione comiene anche una crascrizione completa del cesco (v. ibidem pp. 15-18).
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