Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

166 Bruno Orlandoni cina, allora possiamo immaginare che la maggior parte dei lavori in questione si siano svolti nella cucina stessa e nel vano ad essa sottostante, il "piccolo cellario" in cui si sarebbero potuti custodire i prigionieri. Va da sé che queste ipotesi andranno pero modificate alla luce del proble– ma della data di costruzione del vano che identifico con la cucina. Questo, in– fatti, corrisponde con l'andito aperto e scoperto da cui si aveva originariamente accesso al cortile della torre. Si è visto come al momento della ricostruzione del corpo maggiore da parte di Pietro di Bonino su incarico di Corniaux questo vano fosse ancora scoperto. Si puo immaginare che la porta sia stata tampo– nata in questa occasione, e difatti nel tamponamento è inserita una finestrella rettangolare bassa e larga identica alle altre inserite nel corpo ricostruito da Pietro. E si puo anche immaginare che questo intervento del 1460-62 da parte di Somon abbia portato proprio alla costruzione del vano che serviva anche a collegare il nuovo corpo di Pietro di Bonino ali'antica torre de Palatio. La localizzazione delle due finestre della sala sembrerebbe invece più semplice. Dovrebbero essere le due finestre a mezza croce che si aprono nella parete nord, verso lo sbocco della Comba Freida. Per una singolare coincidenza attorno alla sala della turris domini di Ao– sta si erano affaccendati i maggiori personaggi dell'architettura valdostana del Quattrocento: era illuminata a meridione da una finestra crociata costruita da Pietro di Bonino su progetto di Aymonet Comiaux, a nord da due finestre costruite da Aimone Somon sotto il controllo di Marcello Gérard, e vi si acce– deva grazie ad una scala sistemata da Pietro di Bonino e Stefano Mossettaz. Imprecise invece le localizzazioni della bussola costruita da mastro Ai– mone con le assi fornite da Pierre du Bois: avrebbe potuto trovarsi in ognuna delle tre stanze del corpo nord, e in particolare o nella sala, che doveva essere l'unico vano ad avere una porta aperta direttamente verso l'esterno, oppure nella cucina/stufa, per isolarla meglio limitando la dispersione del calore. Sconosciuta, infine, l'ubicazione della fontana. Si puo solo osservare come sette fiorini per sistemarla siano una spesa abbastanza importante. Le possibilità sono due: o la sua costruzione doveva aver implicato estesi lavori di canalizzazione, oppure, nel caso si fossero impiegate tubature già esistenti, doveva trattarsi di una fontana in pietra o muratura di una certa dimensione e qualità formale 322 • 322 A Cly a fine Trecento la fontana lignea era costata 8 grossi di materiale, 6 grossi per il trattamento dello sresso e 18 grossi per la confezione della vasca, vale a dire 32 grossi, cioè due fiorini e 2/3. Questa vasca era stara rifatta neppure vem'anni più tardi, ne! 1392, e materiale e fattura erano costati 15 fiorini e 5 grossi, ma ne! pagamento

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=