Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

Costruttori di castelli 167 1 dari deducibili da questa campagna del 1460-1462 completano quanto già precisato dai dati relativi alle campagne condotte sotto le direzioni di Cor– niaux e Mossettaz. Pongono pero quei lavori sotto una luce un po' particolare. Come è possibile che solo trent'anni dopo la grande ricostruzione organizzata da Corniaux la situazione residenziale della turris domini fosse ancora cosl carente? Evidentemente i lavori condotti da Pietro di Bonino non dovevano essere stati completati, oppure, con maggior probabilità, già in partenza si era progettata una campagna costruttiva non completa, parziale, tale da sfruttare i fondi a disposizione mettendo comunque in sicurezza il nuovo stabile, ma destinando poi a future occasioni il completamento del nuovo edificio. Rientriamo in quella logica dei piccoli passi, del procedere attenta, lesi– nando i fondi, che caratterizza tutta l' amministrazione periferica sabauda, che non sappiamo mai se definire più oculara o più "sparagninà'. Non possiamo poi escludere che le diverse vicende politiche abbiano in più modi pesaro sulle disponibilirà di spesa dell'amministrazione sabauda. I.:essersi ritrovati un antipapa in casa non deve cerro aver giovato all'amministrazione periferica, verosimilmente stremata dalla necessità di fornire alla corte i fondi necessari alla rappresentanza di AmedeoVIII/Felice V. Quale poi il ruolo degli scontri interni alla nobiltà? 1 nobili valdostani, come si è visto, erano quasi tutti pesantemente coinvolti nella "congiura contro i cipriori", primo rra tutti pro– prio il futuro seconda conte di Challant, Giacomo di Aymavilles, che veniva ripescato a corte solo grazie ad un pesante intervento a suo favore del delfino di Francia il futuro Luigi XI. E cio senza tener conta della guerra di succes– sione Challant. Del resto è lecito supporre che anche questa campagna del 1460-1462 non fosse stara definitiva. È vero che l'unica notazione relativa a lavori con– dorti alla torre in date posteriori sembra essere quella di un rifacimento dei tetti nel 1490. Ma sappiamo che i conti non sono completi e, d'alrra parte, disponiamo anche di altri strumenti di indagine. Recentemente scrivendo dell' ex vota con il miracolo della guarigione di Wuillerine ho definito la veduta di Sant'Orso contenura in quella tavo– la come "la prima veduta riconoscibile della Valle d'Aostà' 323 • Dimenticavo, in quel momento, che esiste una veduta valdostana altrettanto riconoscibile in questo secondo caso era compresa anche la messa in opera di quasi tutta la tratta dell'acquedotto. 323 ÜRLANDONI B. Il complesso di Sant'Orso da! XIII al XV secolo, in ÜRLANDONI B 1 ROSSETII BREZZI E. (a cura di), Sant'Orso di Aosta. Il complesso monumentale, Aosta 2001.

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