Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
Costruttori di castelli 169 zione della torre in questione. La torre nell'affresco appare chiusa da un co– ronamento analogo a quello delle torri di Fénis: uno sporto retto da quattro archetti (bertesche) è tagliato orizzontalmente da comice marcapiano, aperto in quattro finestre, e sormontato da retto conico. 1 dari a nostra disposizione, va ripetuto, sono molto lacunosi. Basci os– servare come tutti i rotoli trecenteschi della casrellania di Aosta siano ancora da esaminare. Di fatto, pero, nulla di cio che è contenuro nei conti compresi rra il 1404 e il 1462 lascia immaginare l' esistenza della torre cilindrica. È quindi molto probabile che questa sia stara costruita dopo il 1462, cioè dopo la campagna curata da Marcello Gérard e, ovviamente, prima della realizza– zione dell'affresco di Gignod, vale a dire con una certa approssimazione rra il1465 e il 1485. 12.3 CLY NELLA SECONDA METÀ DEL QUATTROCENTO: LA DINASTIA DEI CA– POMASTRI DEFARY DAL 1456 AL 1476 Come ho già accennato la carica di magister operum domini in Valle Augu– sta sembra scomparire dalla documentazione a partire dal1452, mai castelli di proprietà sabauda continuavano naturalmente a necessitare di interventi e campagne di manutenzione. Lo stabilimento in cui questi interventi sono documentati con maggior ricchezza di dari è il castello di Cly. A Cly il dopo Mossettaz doveva essersi aperto nel 1454-1455. Nel suc– cessivo 1456 il parroco di Torgnon Jean de Châtelard e il solito Aymonet Saluard periziavano una serie di interventi appena finiti dai carpentiere e ta– gliapietre Dyonisius Defary. Il Defary aveva lavorato dodici giornate per compiere diversi lavori. Si trattava delle finestre della camera del castellano, che dovevano essere state aperte ex novo o almeno del tutto rifatte, dal momento che si precisa che erano state eseguite in '·'belle pierre tagliate"; potremmo immaginare laso– stituzione di vecchie bifore con più moderne structure crociate. Nella stessa camera si era rifatto il pavimento e l'accesso alla stufa. Si era poi lavorato al retractus della cucina "dove si conservano i vasi": forse in questo caso, data la collocazione e l' utilizzo, più un ripostiglio che una latrina; si erano "rerrati" un pavimento (quello del retractus ?) ela camera superiore davanti alla torre. Illavoro era stato pagato tre fiorini in data 14 gennaio, si erano pero poi pagati a parte i materiali. Dieci grossi di ferrature (sbarre, "ingonibus", chio– di), sei grossi per dieci assi e illoro trasporto e ancora tre grossi perdue travi piazzate nella torretta della cisterna.
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