Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

170 Bruno Orlandoni Al fabbro Giovanni, figlio di Giovanni Magnet, si pagava invece un altro lavoro di tipo un po' più inquietante: l'esecuzione di "unius paris compe– ditum sive gis", vale a dire di un paio di ceppi per prigionieri che venivano piazzati nella torre. Ad un altro fabbro, Matteo, figlio di Francesco Gaspard di Chambave, si pagavano la serratura e le ferrature degli stessi ceppi 326 • Pochi anni dopo, il6 dicembre 1459, Dionisio Defary era nuovarnente al castello. Con lui era Giovanni di Giovanni Magnet. Probabilmente non il fabbro esecutore dei ceppi tre anni prima, ma un fratello omonimo. Il conto lo precisa infatti come junior e lo qualifica non come fabbro ma come car– pentiere e tagliapietre 327 • 1 due su richiesta del vicecastellano visitavano "un certo rivellino a muro crudo" fatto davanti alla porta del castello, e una pavimentazione "di fronte alla porta del muro chiamato les brayes" e li valutavano tre fiorini. Valutavano poi 27 grossi una serie di lavori fatti "nella camera superiore presso la grande sala camera del signore". 1 lavori avevano implicato l' uso di tre dozzine di assi e avevano riguardato tre nuovi usci, finestre, una latrina e un letto. Quattro grossi veniva valutata la serratura della porta della suddetta camera. Cinque grossi una serie di ferrature. Tre grossi era il costo di quattro libbre di chiodi. Diciotto grossi era il salario di Giovanni Magnet. Si precisava anche che la porta della camera del signore vicina alla stufa necessitava di una serratura nuova e si visitavano i famosi ceppi "compedem seu lo cep" con serratura, chiave e sbarre "prout decet", che il vicecastellano dichiarava, tutto orgoglio– so, essere stati costruiti su suo ordine. Il conto si chiude con la ricevuta di Martino di Giacomino Cocardi anche a nome dei suoi soci, per il pagamento di tre fiorini per la costruzione di un rivellino 328 • Tutto il successivo decennio è privo di documenti ma certo la situazione del castello doveva essere sempre piuttosto precaria. Cosl quando nell'aprile del1475 si preannunciava una visita nientemeno che della duchessa, Jolanda di Valois, vedova del duca Amedeo IX e in quegli anni tutrice del figlio Filiberto 1, si acquistavano da Clemente di Expiney, di 326 AST inv. 68, foglio 63, mazzo 17/2. 327 Anche Mosserraz aveva due figli dai nome uguale, Giovanni senior e Giovanni junior e in aggiunta, come sappiamo da una recemissima scoperra di Roberra Bordon e Omar Borerraz, aveva pure una figlia di nome Johanneta. Qui a complicare le cose sta il fano che anche il padre di questi due Giovanni si chiamava Giovanni. Siruazioni di quesro tipo erano solitamente la conseguenza di voti di cararrere pio. 328 AST inv. 68, foglio 63, mazzo 19/2.

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