Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
172 Bruno Orlandoni campagne sarebbe stata sul priorato e sarebbe testimoniata dalla presenza, accanto allo stemma del priore, di quello del suo predecessore, Humbert An– giey, che nel1468 aveva rinunciato al titolo proprio per lasciare il posto allo Challant e che fino al1472 sarebbe stato compensato con la carica di priore v1cano. C'è forse anche un'altra traccia araldica che è riemersa solo recentemente con l'ultimo restauro delle facciate del monumento. Sulla parete nord aperta sul cortiletto la sequenza di stemmi raffigurati sull'asse centrale della facciata è costituita in alto dall'impresa della tiara papale con le chiavi di San Pietro, al centro dallo stemma sabaudo e in basso dallo stemma Challant. Il restauro permette ora di leggere quest'ultimo in maniera completa, fornendoci un'in– formazione che necessita di interpretazione. Lo stemma è quello "puro" della famiglia, sormontato dall'elmo col cimiero a testa di animale crestato, per la precisione "ceffo di cinghiale al naturale, cimato da un'ala di basilisco compo– sta d'oro e d'azzurro seminato di bisanti d'oro" 332 • Sulla tomba di Francesco di Challant, scolpita da Mossettaz tra il 1429 e il 1434 l'animale era chiara– mente un drago. Qui è un cinghiale, come sarà poi effettivamente in altri casi più tardi, per esempio nel cortile di Issogne oppure nel bassorilievo del mu– nicipio di Saint-Marcel proveniente quasi sicuramente dallocale castello 333 • Ai lati dell'elmo due colombe bianche reggono due filatteri uno con la scritta "Tout est monde", l'altro con la scritta "le monde n'est rien". ln entrambi la parola monde è sostituita, a mo' di rebus, dalla figura del cerchio sormontato dalla croce, che del mondo era immagine tradizionale nell'iconografia impe– riale cristiana. Si tratta, come è noto, del motto della famiglia. Tuttavia puà valere la pena ricordare le altre varianti di questo motto, perché è molto pro– habile che lo stesso abbia subito nel corso del XV secolo una lenta ma chiara evoluzione che gli esperti di araldica non sembrano aver fin qui registrato in maniera chiara. La frase "tout est monde" appare nei documenti - a quanto mi consta - perla prima volta solo nel 1458, nel testamento di Giacomo di Aymavilles, 332 Ciro da RIVOLIN). G. L'araldica ne! cortile d'onore, in BARBER! S. (a cura di), Il castello di Issogne in Valle d'Aosta, diciotto secoli di storia e quarant'anni di storicismo, Torino 1999, p. 60. 333 Si porrebbe avanzare l'ipotesi che il cambiamento del cimiero fosse avvenuto al passaggio di poœre rra i diversi rami della famiglia, dai ramo di Montjovet a quello di Aymavilles; si deve pero osservare che il cimiero di Francesco di Challant visibile negli smalti apposti alla base della testa reliquiaria del Battista donata ne! 1421 alla catœdrale di Aosta appaia molto più simile ai più tardi cimieri col cinghiale che non al cimiero della tomba scolpita da Mossettaz.
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