Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

174 Bruno Orlandoni che modo all'immagine del triangolo, si tratta regolarmente di triangolo equi– latero. Il perché- è fin banale- ha precise motivazioni teologiche nell'assoluta equipollenza delle tre figure della Trinità. Escludo che il frescante di Issogne abbia potuto "sbagliarsi", anche perché, volendo, lo spazio per il triangolo equilatero ci sarebbe stato. Dai momento che per finezze di questo tipo a fine Quattrocento si pot~va anche rischiare di finire sul rogo escludo che il triango– lo in questione potesse in qualsiasi modo alludere alla divinità e alla Trinità. Credo che si possa ben immaginare che la versione del motto Challant dipinta a Sant'Orso, rappresenti la prima trasformazione del motto di fami– glia, operata sicuramente da un membro del ramo Aymavilles, come testi– monia la presenza delle colombe nell'immagine. Dovremmo essere dopo la morte di Giacomo di Challant, quindi, con ogni probabilità, al tempo del terzo conte, Luigi; forse prima della sua morte, avvenuta nel1487, e forse an– che prima del suo matrimonio con Margherita de la Chambre, documentato al1477. Nel cortile di Issogne, al centro della parete più vicina al melograno, è presente una sequenza analoga a quella del cortile del priorato di Sant'Orso. ln alto abbiamo lo stemma sabaudo, poi lo stemma Challant con cimiero (privo di colombe), e in basso lo stemma d'alleanza Challant 1 La Chambre, con due sirene per tenenti. Le sirene potrebbero aver sostituito le colombe nelle imprese di Luigi di Challant al momento del suo matrimonio con Mar– gherita, ma la cosa andrebbe verificata. A completare queste osservazioni si puà osservare come a Issogne i tenenti cambino ancora una volta: sul camino della sala bassa sono un grifone e un leone. Lo stemma, pero, in questo caso, è chiaramente quello di Giorgio di Challant, con il suo bastone priorale. Tutti questi elementi riconfermerebbero comunque per la decorazione pittorica del priorato una datazione piuttosto alta, nella fase iniziale delle commesse di Giorgio di Challant, quasi sicuramente prima del 1480. Altri tipi di dati, del tutto diversi da queste informazioni araldiche, sono quelli dendrometrici. Sui cantieri di Giorgio di Challant a Sant'Orso permet– tano di datare uno dei più significativi interventi sulla chiesa: quello relativo alla demolizione dell'antica abside principale romanica e alla costruzione di un coro e di un'abside nuovi, quelli che vediamo ancora oggi. Le cronologie rilevabili sugli elementi lignei di quest'area parlano inequivocabilmente di demolizioni e ricostruzioni compiute tra il 1478 e il 1482, compensandoci almeno in parte della perdita dei registri di conti relativi a quegli anni. Tutto lascia immaginare che a quegli anni di ricostruzione del coro vada assegnata anche la ricostruzione del jubé della chiesa. Poi ancora documenti scritti. Nel1486 è registrata una piccola campagna di lavori al castello di Ussel.

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