Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
178 Bruno Orlandoni Il quadro cronologico in cui collocare la costruzione del castello, fin qui un poco appannato, si precisa meglio alla luce dei rilievi dendrometrici che testimoniano di una sequenza che si apre nel1473 per chiudersi nel1498 349 • Si puo quindi ben ipotizzare che il castello sia stato costruito o in un'unica campagna protrattasi per un quarto di secolo a coprire tutta la fine del Quat– trocento, o meglio in un paio di campagne principali, la prima negli anni Settanta, la seconda negli anni Novanta. ln effetti osservando l'aspetto esterno del castello sono ben individuabili almeno due fasi separate: una, più antica, nella costruzione del grande corpo residenziale; l' altra, più recente, nella costruzione della torre angolare, dalla fun– zione ormai solo più di segnale e di prestigio che non di vera e propria difesa. Tra le poche notizie disponibili da altre fonti quella che vede Bonifacio d'Avise impegnato negli stessi anni anche in altre commesse di alto livello. ln quanto signore di Gignod, infatti, era stato tra i finanziatori dell'impresa della ricostruzione di quel campanile parrocchiale che, dai 1481 al 1486, aveva visto impegnato l'architetto gressonaro Yolli de Vuetto 350 • Il castello di Avise è un esempio molto significativo della tipologia di castello monoblocco. Anzi, rispetto agli esemplari trecenteschi come Ussel o Verrès, si colloca ad un livello ancora più avanzato e maturo, su una linea che prelude ormai alla tipologia di un vero e proprio castello/palazzo. ln que– sto senso puo inserirsi in una serie che partendo da esemplari di primissimo Quattrocento come Bosses, porta, ormai all'inizio del Cinquecento, a monu– menti come il castello di Saint-Marcel. Complessivamente trascurato dalla ricerca storica perché fino a poco fa (e in parte ancora oggi) di proprietà privata, il castello racchiude un'ala discre– tamente conservata che è stata ora acquisita dai comune di Avise. ln quest'ala si trovano oltre alla bella cucina del piano terreno e ad un viret con interes– santi graffiti architettonici, quella che dovette essere la sala d'onore al primo piano. Questa sala è coperta da un soffitto ricordato da Nigra che lo cita come "formato di travi poggianti sopra mensole intagliate a figure" 351 di cui si conoscevano solo un paio di immagini parziali edite da Willien e Bosi 352 • Il soffitto in questione, in realtà, è un altro di quei monumenti ancora in attesa di una meritevole valorizzazione che tarda ad arrivare. 349 DE GATTIS G. 1 PERINETTI R. Les analyses dendrochronologiques (1987-2004), in Bollettino della Soprintendenza peri Beni Culturali, n. 1, 2003-2004. 350 Supra, vol. II, 11.7 e Duc J. A. HEA, V, p. 67. 351 NIGRA C. Castelli della Valle d'Aosta, Aosta 1974, p. 90. 352 WILLIEN R./ Bosr R. Cogne, Aosra 1966.
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