Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

180 Bruno Orlandoni 1483, ricarda infatti una "camera nova, sita supra magnam stupham anti– quam dicti castri Fenitii" che testimonierebbe proprio l'ulteriore estensione degli interventi di sistemazione del castello". Chiudevo questo mio breve intervento scrivendo "Quello che è certo è che nell'edificio è difficile - anzi di fatto impossibile - individuare gli effetti di questa campagna. Ipoteticamente ho legato ad essi una serie di pannelli lignei che sono quanta resta di una serie di imposte di finestra databili effet– tivamente alla seconda metà del XV secolo." 354 • A neppure 10 anni da quella pubblicazione mi travo già nella necessità di smentirmi. Cominciamo con la cappella. La sua descrizione è riportata dai Duc che la deduce da uno stato della parrocchia del 1786: "elle était au rez-de-chaus– sée, située au midi, ayant au-dessus une salle assez bien blanchie, avec ses fenêtres bien vitrées et porte fermée, mais obscure et humide, un autel à la romaine, avec une statue de la Vierge à l'antique, dans une niche peinte à la mosaique" 355 • Dobbiamo quindi cercare una stanza al piano terreno del corpo meridionale che abbia più di una finestra ed un'unica porta, dai momento che la descrizione del 1786 parla di "finestre" al plurale. Nel corpo meridionale del castello si trova una sequenza di quattro stanze e solo le due alle estremità (sud-est e sud-ovest) hanna due finestre l'una. Escluderei la doppia stanza mediana che ha una finestra ed un finestrotto perché ha troppi passaggi aperti (ben quattro porte) ed è pure arricchita da una decorazione seicentesca visto– samente profana. Tra le due stanze più indicate, quella più adana a fungere da cappella mi pare quella dell'angolo sud-est. È infatti totalmente chiusa e accessibile solo da un'unica porta a sinistra dell'androne di ingresso, mentre quella dell'angolo sud-ovest è accessibile dalla stanza doppia, dalla cucina, ed ha pure un accesso al piano superiore tramite una scala ricavata nello spessore della muratura. La sala "assez bien blanchie" che la doveva sovrastare dovreb– be essere quindi il cosiddetto "tribunale" al primo piano dell'angola sud-est che per la sua luminosità- con tre grandi finestre - sembra effettivamente la più probabile candidata. Passiamo poi al problema dell'impossibilità di individuare gli effetti di questa campagna di risistemazioni che dovette andare oltre la sempliee fonda– zione di una nuova cappella. La "camera nova" citata nel1483 nel testamento di Aimone II era all'ultimo piano "sopra la grande stufa anticà' del castello. 354 ORLANDO NI B. Il castello, in GERBORE E. E. (a cura di), Pénis une communautéau fil de l'histoire, Quart, 2000, pp. 333-334. 355 J. A. Duc, HEA, V, p. 76.

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