Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
Costruttori di castelli 191 e relative vires per una lunghezza di 300 tese erano state fatte arrivare apposi– tamente da Pont-Saint-Martin 369 • Si osservava infine che la cappella mancava di quasi tutti i paramenti e che si doveva rifare la copertura sopra la grande cucina che minacciava di crollare. Il conto continua con la registrazione di una lunga serie di quietanze. Sono datate solo di rado e quando lo sono registrano date posteriori a quelle precedenti, tanto che non si capisce se sono quietanze relative ai lavori già compiuti ed elencati oppure se riguardano altri lavori svolti poi, solo in se– guito. Registrano, in compensa, i nomi degli artigiani e i salari pagati ad ognuno. La prima quietanza, datata 29 dicembre 1491, è quella di Martino, figlio di Giovanni senior di Giovanni Magnat. Martino è pagato come carpentiere a 4 grossi al giorno per cinquanta (?) giornate di lavoro. A Giorgio del fu Pietro Garin di Torgnon, carpentiere e lathomus, si pagano 39 giornate lavorative, sempre a 4 grossi l'una, per un ammontare totale di 15libbre. A Martino di Gerardo Chot, sempre di Torgnon, carpentiere e lathomus si pagano undici libbre e sei grossi a compensa di 29 giornate lavorative. È impossibile stabilire se si trattasse del Martino di Gerardo Chot che era stato pagato al castello di Quart ben 45 anni prima 370 ; data la totale coincidenza del nome sembra pero molto probabile. Al maestro Andrea di Brunodo Bandereo, carpentiere e lathomus di Antey, si pagano 24 grossi per sei giornate lavorative. A Loren– zo, figlio di Giacomino Mithamelli, della parrocchia di Verrayes, si pagano 7 fiorini per ventun giornate. ln questo caso si precisano anche la motivazione del pagamento "per perforare 155 bornelli e per posarli e interrarli dalla fonte fino al castello" ela data: 14 maggio 1492. A Giovanni Defary si pagano sei fiorini per diciotto giornate. Poi ad Antonio di Pietro Verjaz, di Verrayes, tre fiorini per nove giornate. A Pietro Verjaz (padre del precedente?) si pagano sette fiorini per ventun giornate, anche a lui, come a Lorenzo di Giacomino Mithamelli, per aver forato e piazzato 155 bornelli dell'acquedotto. A Gia– comino Denisod, lathomus, dieci fiorini e otto grossi per trentadue giornate 369 Naturalmenre è inevitabile chiedersi perché proprio da Ponr-Sainr-Marrin. Si puo ipotizzare o un qualche affare in corso rra Ponr e la castellania di Cly; oppure il fatto che a Ponr nororiamenre si fosse già compiuro da poco un qualche lavoro analogo e quindi si fossero accumulati materiali in eccedenza; oppure ancora il fatto che a Ponr si fosse affermaro un qualche artigiano specializzaro ne! senore al punro da aver acquisiro una fama regionale. 3 70 Supra vol. II, 10.6.
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