Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
18 Bruno Orlandoni a Verrès e poi- ma solo molto più tardi- priore di Sant'Orso 17 • Possiamo quindi immaginare un dono diretto dell'imperatore. Ma non solo. Du Bois, ricarda infatti come strettamente legato a Si– gismondo fosse anche proprio Amedeo di Challant Aymavilles. Dopo aver militato come il fratello Bonifacio nelle compagnie di Du Guesclin, Amedeo "s'en alla en Hongrie a une aultre guerre contre les Turcz et servir l'empe– reur Sigisemond bien sept ans ou environ. Et fust du conseil de l'empereur et plusieurs battailles" 18 • Naturalmente di questa militanza di Amedeo nei documenti non resta traccia. Andando a spulciare i dati noti sul signore di Aymavilles non si puo che immaginare un'avventura giovanile. Ma non trop– po. Sigismondo infatti è re d'Ungheria solo dai 1387 e a quelle date Amedeo doveva aver superato i trent'anni e forse non di poco. Ora nei documenti su Amedeo sembra esistere un vuoto informativo tra il1387 e il1390-91 circa, ma essendo a quell'epoca già succeduto al padre nella signoria di Aymavilles è molto difficile immaginare una sua permanenza ali'estero per periodi troppo lunghi. Saremmo comunque ben lontani dai sette anni ricordati dai Du Bois. Quello che è certo èche tra l'agosto e il dicembre del 1415, Amedeo VIII, dovendo mandare un'ambasciata a Sigismondo che si trovava tra Narbonne e Perpignan, sceglieva a capo dell'ambasciata proprio Amedeo di Aymavilles 19 e cio potrebbe essere stato anche frutto della necessità di sfruttare la precedente frequentazione della corte di Sigismondo da parte di Amedeo. Alternativo al dono diretto di Sigismondo puo quindi essere stato anche il dono da parte di Amedeo di Challant di un oggetto di pregio acquistato durante la sua av– ventura ungherese. ln tai caso si puo avanzare ancora un'altra ipotesi: che il calice sia pervenuto a Sant'Orso solo in date relativamente recenti, e che in origine abbia fatto parte di quei "joyaulx, calice, draps d'or, de soye et orne– mens beaulx et merveilleux" 20 donati da Amedeo al convento francescano e alla cappella di San Giacomo che vi aveva fondato. lnfine si puo ancora immaginare un'ultima soluzione che non esclude Jean de Malines. Modelli di origine ungherese avrebbero infatti potuto essere 17 BosoN J. Paléographie valdôtaine, II, Aosta 1951, pp. 8-11. Boson pubblica anche una foto del sigillo imperiale apposto al documenro, ben conservato, che non possiamo cerro ignorare come possibile vettore di precise informazioni figurative. Al tempo del passaggio di Sigismondo da Aosta il priore di Sanr'Orso era Antonio di Vallaise. 18 Du BOIS P. Chronique de la maison de Cha/fant a cura di O. ZANOLLI in AA n. IV 1970, p. 44. 19 VACCARONE L. Scritti sui Chalfanted. ac. di L. COLLIARD, Aosta 1967, tav. V. 20 Du BOIS P. Chronique de la maison de Cha/fant a cura di O . ZANOLLI in AA n. IV 1970, p. 56.
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