Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
Costruttori di castelli 21 cattedrale del 1612: "une crosse pastorale d'argent et d'or d'un magnifique travail, avec sa hampe en cuivre et sa caisse ou écrin". Un'ulteriore notazione dello stesso verbale, precisando che "manquaient à cette crosse trois aigles, les extrémités de sept colonnettes, deux lions et l'épée à la main d'une statuette de S. Paul" 28 permette di intuirne vagamente la ricchezza figurativa. Questa è poi ancora confermata da una più tarda veloce descrizione del journal della sagrestia della Cattedrale: ''l'evêque Pierre de Sonnaz a donné ... la crosse, soit bâton pastoral d'argent doré, avec figures, pour laquelle il a fourni quinze marcs d'argent outre le prix de la façon d'icelle" 29 • Le notizie relative a questo pastorale del vescovo De Sonnaz, che deve essere stato oggetto di particolare monumentalità e qualità, fin qui trascurate da quasi tutti colora che si sono occupati di oreficeria in Valle d'Aosta, ac– quistano un peso del tutto nuovo ora che Daniela Platania ha pubblicato il testamento di Oger Morisec3°, da cui risulta che il prelato aveva donato alla sua nuova diocesi di Saint-Jean-de-Maurienne un analogo oggetto del valore esorbitante di quattrocento fiorini e ancor più dopo che, in occasione della mostra "Corti e città. Arte del Quattrocento nelle Alpi occidentali", si è espo– sto il monumentale pastorale ordinato dai priore di Saint-Maurice-d'Agaune Guglielmo di Billens 31 • Guglielmo apparteneva ad una famiglia originaria della Tarantasia che vantava forti agganci con la Valle d'Aosta: un suo an– renato, Antonio, era stato prevosto della cattedrale tra il 1361 e il 1387; un altro Antonio (Antonio II) era stato prevosto per una brevissima stagione nel 1421, prima di essere eletto vescovo di Saint-Papoul; Luisa, infine, era moglie di Bonifacio II di Challant Pénis. Ora nel 1429 Guglielmo, per recuperare il valore dei debiti feudali che Francesco di Challant doveva al monastero d'Agauno da cui deteneva il feudo di Graines, imponeva allo stesso nobile di pagare la confezione di un pastorale per il valore di duecento fiorini. Alessan– dra Vallet suppone, ragionevolmente, che illavoro sia stato realizzato in Valle d'Aosta, dove operavano almeno due e forse tre botteghe orafe di formazione 28 Duc P.E. (masenza indicazione d'aurore), Séancedu23 avri/1903, in BASA XIX 1905, pp. 59-60. 29 journal p. 118. Ma per un'edizione aggiornata e completa de! journal v. COLLIARD L. Vie liturgique et pratiques de devotion à Aoste au XVIII' siècle d'après les "journaux de la grande sacristie de la Cathedrale", in BASA NS VII, 2000, p. 147. 30 PLAT ANlA D. OgerMoriset. Vescovo diAosta eSaint-jean-de-Maurienne (1411-1441). Vita e committenza artistica, Aosta 2003, p. 92. 31 VALLET A. Orafo jiammingo attivo ad Aosta (?)Pastorale di Guglielmo di Vi/lien, scheda n. 118 in PAGELLA E. 1 ROSSETTI BREZZI E. 1 CASTELNUOVO E. (a cura di), Corti e città. Arte del Q;tattrocento nelle Alpi occidentali, Catalogo della mostra, Torino 2006, pp. 216-217.
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