Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
Costruttori di castelli 23 Challant ricordando nel dettaglio l'arredo della cappella: "sull'altare trovava collocazione una grande ancona in legno con la strage degli Innocenti, men– tre nella sacrestia della cappella vengono descritti: un prezioso vaso d'argenta contenente reliquie e sormontato da una croce d'argenta con la scritta "Jesus Nazarenus Rex Judeorum", un piccolo reliquiario d'argenta dorato in forma di croce che recava nel mezzo un vaso di vetro contenente le reliquie degli lnnocenti, due calici (quello più grande ornato sul piede da figure di Aposta– li), un turibolo e due candelieri" 36 • La descrizione è in un inventario tardo, del1529, ma che si dovesse trattare del corredo originale donato dai vescovo Challant è cosa che troverebbe conferma nel confronta con la dotazione della cappella dei san ti Giovanni Evangelista e Cristoforo della Cattedrale di Aosta da parte di Oger Moriset: oltre ad una Madonna in marmo e ad un dittico vi– treo sull'altare, la cappella disponeva di "un calice d'argenta dorato completa di patena sulla quale è impresso lo stemma di Moriset, una pisside rotonda in argenta dorato in cui sono conservate le reliquie di san Cristoforo, due croci d'argenta, due brocche d'argenta, una pisside sempre in argenta ... una pate– na, due candelabri, una campanella, tutti in argento" 37 • Il verbale della visita dell'Arcivescovo di Tarantasia del 1427 che elenca i pezzi a soli 5 anni dalla fondazione canonica del complesso, fornisce pure l'indicazione precisa dei loro pesi in argenta: 3 marchi e 2 once e 2/4 il calice, 5 once l'una una croce e una pisside, 1 marco e 1 oncia e mezza un'altra croce, 3 once e mezza la pisside per le ostie, 7 once e un quarto la patena, 1 marco e 7 once i due can– delabri, 2 marchi e mezzo la campana. Per un totale di poco più di 10 marchi d'argento 38 • Quantità che ci permette di valutare appieno il significato dei 15 marchi d'argenta forniti da De Sonnaz per la confezione del suo pastorale. Del resto, ancora su Guglielmo di Challant, era proprio a lui che Amedeo VIII chiedeva in prestito l'argenteria per imbandire le tavole agli ambascia– tori milanesi, ospiti al castello del Bourget nel 1427 al tempo delle trattative per il matrimonio tra sua figlia Maria di Savoia e Filippo Maria Visconti. Per completare l'idea delle potenzialità del personaggio, si potrà ricordare come nel 1418, in occasione della presenza a Chambéry di Matilde d'Acaia impegnata a raggiungere il suo futuro sposo Ludovico di Baviera, sempre lo 36 PIGLIONE C. Le arti preziose "tra essere eparere", in PAGELLA E. 1 ROSSETII BREZZI E. 1 CASTELNUOVO E. (a cura di), Corti e città. Arte del Quattrocento ne/le Alpi occidentali, Caralogo della mosrra, Torino 2006, p. 202. 37 PLA TANIA D. OgerMoriset. Vescovo diAosta eSaint-jean-de-Maurienne (1 411-1441). Vita e committenza artistica, Aosta 2003, p. 51. 38 Il resto larino del verbale è ediro in ÜRLANDONI B. Artigiani e artisti in Valle d'Aosta, lvrea 1998, (voce Stefano Mosserraz).
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