Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
24 Bruno Orlandoni stesso Guglielmo avesse prestato i propri cavalli da torneo, per permettere lo svolgimento delle giostre previste peri festeggiamenti3 9 • 8.3 LA TORRE DEI BALIVI: I DATI RIPORTATI DALLA TRADIZIONE Lo straordinario fermento provocato in Valle dall'attivismo committente dei fratelli Challant e degli uomini delloro clan, creava progressivamente le condizioni necessarie ad una proporzionale crescita di committenze in tutti i settori. Tra i risultati più significativi la decisione sabauda, prima incerta e ten– tennante, poi sempre più sicura, di mettere mano a quello che era di fatto per moiti versi il monumento simbolo del potere ducale in Valle: quella torre che i documenti antichi chiamavano turris domini comitis e che i valdostani degli ultimi due secoli hanno conosciuto come "torre dei Balivi". La torre è ora oggetto di un complesso restaura che ce la sta progressi– vamente rivelando, ed è analizzabile anche tramite diversi documenti e re– gistrazioni di pagamenti contenuti nei conti del balivato di Aosta. Prima di procedere all'analisi dei nuovi dati in nostro possesso mi sembra perà utile premettere una breve serie di valutazioni che ho già svolto e reso note in pas– sato ma che mi paiono emblematiche di una situazione storica particolare. È cosa abbastanza nota che la torre dei Balivi è stata, fino a poco fa e per quanto riguarda il grande pubblico a tutt'oggi, un edificio sconosciuto, ignorato soprattutto dalla stessa popolazione aostana. Sebbene la progressiva espansione urbana l'abhia un po' alla volta portata a trovarsi quasi nel pieno centro della città, la torre continua ad esserne psico– logicamente relegata al margine, in un angolo del tutto estraneo alla vita, agli interessi, alla conoscenza stessa della comunità cittadina. 1 più di tre secoli passati ad esercitare l'unica funzione di carcere manda– mentale del comune e della regione hanno finito per determinare una sorta di vera e propria damnatio memoriae da cui per ora la torre non sembra essersi ancora npresa. Anzi. Al contrario, lo stato di abbandono, accresciuto dopo il trasferi– mento del carcere nella sua nuova sede, ha contribuito a conferire alla torre un look non poco sinistro che in origine l'edificio non doveva avere. 39 V. PIBIRI E. Être reçu à cour: l'accueil des ambassadeurs étrangers, in BIANCHI P. 1 GENTILE L. C. (a cura di), L'affirmarsi della cortesabauda. Dinastie, poteri, élites in Piemonte e Savoia fra tarda medioevo e prima età maderna, Torino 2006, p.80. L. C. GENTILE, Riti ed emblemi. Processi di rappresentazione del potere principesco in area suba/pina (XIII-XVI secc.), Torino 2008, p. 61.
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