Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

Costruttori di castelli 251 Di fatto è comunque sicura una compresenza sul cantiere, nel 1498 per almeno una decina di mesi, sia di Petrus de Aymo che di Michele de Eccle– sia. Come ho già precisato nessun pagamento permette di identificare con precisione le competenze specifiche e i settori operativi che devono aver visto l'intervento di Pietro. Tuttavia, dal momento che è possibile localizzare aime– no alcuni interventi di Michele de Ecclesia, combinando queste informazio– ni con cio che sappiamo dei modi di organizzazione dei cantieri medievali nell'area alpina, diventa possibile avanzare delle ipotesi anche sugli ambiti di intervento di Pietro de Aymo. Tutti i materiali che ho raccolto e analizzato in questi due volumi sem– brano concordare nell'individuare come dominante quel modo di organizza– zione dei cantieri che ho definito "per lotti" o per settori separati. A seconda delle dimensioni dei lavori da svolgere si individuavano due, tre, quattro capomastri e a ciascuno si affidava un settore di cantiere da con– durre. Di solito avendo la cura di dividere l'organizzazione dellavoro in modo da ridurre al minimo le incidenze reciproche onde evitare eventuali possibili impicci, anche proprio solo sul piano pratico della presenza di un numero ec– cessivo di operatori su aree troppo ristrette. Esemplari in questo senso erano apparse, già a fine Duecento, la costruzione delle cime murarie del castello di Bard, e soprattutto a fine Trecento l'organizzazione della costruzione della cima muraria del castello di Chambéry 76 3, oppure nell'ultimo decennio del secolo, la netta divisione a Fénis tra l'opera castri e l'opera viridarii. Ora, tenendo conto di questo dato e riflettendo sulla parità e sull'equi– pollenza che sembrano caratterizzare Petrus de Aymo e Michele de Ecclesia, sembrerebbe logico dover andare a cercare gli interventi del primo là dove non risulta aver operato il secondo. Su questo piano il cantiere di Issogne appare abbastanza chiaro. Tutte le notazioni indicano con precisione due aree principali di intervento. La prima è quella della zona compresa tra il corpo meridionale prospi– ciente l'attuale piazza del paese, dove si trovano la cucina e la sala da pranzo, e il corpo centrale dove si trova la sala bassa. La seconda è costiruita da rutta l'ala nord: la "tour devers le jardin", le "galeries devers Moniovet" e il nodo di vani e passaggi che connettono questo nuovo corpo al blocco centrale della sala bassa. Michele de Ecclesia appare citato più volte in rapporto a lavori in corso nella prima di queste due zone e non appare quasi mai - per la precisione 763 Supra vol. l, 2.6.

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