Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

258 Bruno Orlandoni essere stato costruito proprio da Michele de Ecclesia nel corso della campagna di Giorgio di Challant, si sarebbero reinseriti i telai litici delle più antiche fi– nestre, recuperati dalla torre del viret dove invece si aprivano le nuove grandi finestre crociate. Si puo anche ricordare come il12 e il27 maggio e il24 ago– sto 1498 si pagassero le ferrature rispettivamente proprio per l'oculo accanto alla porta, per la prima e perla seconda finestra crociata del viret. Ora il fatto che queste venissero messe in opera a date simili permette di escludere che il viret fosse stato costruito da Michele de Ecclesia, che era arrivato sul cantiere solo nel marzo precedente. Credo non si possano avanzare dubbi sul fatto che la scala a chiocciola debba essere stata la struttura di maggior impegno costruttivo di tutto il castello sul piano del tempo di costruzione. Si pensi al tempo necessario per realizzare e tagliare tutti gli spettacolari gradini con i loro singolarissimi profili, spesso disegnati ad hoc, soprattutto nei particolari tagli che li distinguono in corrispondenza delle soglie delle porte delle diverse sale. Ora mi pare improbabile che tutto cio fosse stato preparato e montato al punto di permettere la messa in opera delle ferrature finali in poco più di due anni, senza praticamente lasciare tracee nei computa del1497-98. Infine un'ultima valutazione di carattere generale. Quand'anche un'analisi dettagliata delle strutture dimostrasse che il corpo del viret è stato attaccato ad un preesistente corpo del salone centrale, cio non significherebbe nulla sui rem– pi di questo stacco, che avrebbero potuto essere minimi. Ricordiamo al riguar– do il caso della torre costruita a fine Trecento dallathomus Antonio Benedicti al castello di Chambéry: il capomastro lavorava alla torre e quando questa era stata eretta già per una certa altezza fuori terra, si cominciavano a scavare le fon– dazioni per il corpo annesso che avrebbe dovuto ospitare la vyorbe, vale a dire proprio il corpo scalare 775 • Cosl risulterà anche dagli stessi computa di Giorgio di Challant per quanto riguarda i restauri alla grangia di Baux, quando ali' edifi– cio lavoravano i due frarelli Badéry, lathomi della Valle del Lys, mentre contem– poraneamente Filiberto Bracea lavorava alla costruzione del vicino viref7 6 • A questo punto proviamo a confrontare questi diversi ordini di valuta– zioni con le informazioni documentarie che è possibile dedurre dalle registra– zioni di spesa. Questi, riassumendo dicono che: 1. il primo del mese di luglio del 1497 nel castello doveva esistere già un viret, come si dedurrebbe dagli articoli di spesa che citano una viorbe come esistente di fatto e non oggetto di lavori di costruzione 777 • 775 Supra, vol. I, pp. 110 e 115. 776 Infra vol. II, 15,9 777 CSU III 7525.

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