Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
Costruttori di castelli 261 coerenza e la credibilità di tutte le registrazioni di spesa è molto arzigogolata, ma pur sempre possibile. Precedenti a Giorgio di Challant dovevano essere due corpi principali, uno sud e l'altro centrale, entrambi dotati di una torre addizionale. Quello centrale doveva connettersi a sud alla torre poligonale in cui già era sistemato un primo viret. Quello meridionale doveva connettersi a nord ad un corpo verticale, non ancora adibito a scala e denominato "tour de conteux". Si possono fare alcune precisazioni su questo corpo sud. Innanzitutto l'individuazione della "tour de conreux" sembra confermata dalla motivazio– ne di uno dei pagamenti in cui l'edificio è nominato: "pour une grosse barra de fers commant pour une grosse tache mise a la geyne de la chamyné entre les rieres chambres et la tour de conteux" 789 • In effetti il corpo scalare al piano terreno si addossa a quella che oggi le guide definiscono genericamente cuci– na proprio in un punto in cui si apre un camino. In secondo luogo si puo stabilire che fino alle campagne di Giorgio di Challant l'edificio era meno esteso verso est. Non doveva infatti svilupparsi fino al campanile ma fermarsi pochi merri prima. Lo possiamo dedurre sia dai moiti pagamenti per scavi da condursi attorno al campanile che da un pagamento specifico "per fare le fondazioni della cucina'' 790 • La campagna del 1498 doveva prevedere l'aggiornamento del viret pre– esistente, con l'apertura di nuove più luminose finestre ela sistemazione del suo interrato e, contestualmente, la trasformazione dell'altro corpo vertica– le antistante (la "tour de conteux"), che doveva diventare un corpo scalare aggiuntivo: la scala di maestro Michele, appunto, che il lathomus avrebbe costruito ex novo, forse in sostituzione di una precedente scala lignea, doven– do lavorare, in parte anche in fondazione, all'interno di un volume murario preesistente. Una sequenza di questo tipo salverebbe la preesistenza del viret (già adi– bito a scala) e del volume a torre in cui si sarebbe poi posta la seconda scala, e insieme il ruolo di Michele de Ecclesia sia come aurore di questa seconda scala (ma non della torre preesistente) che come parziale ricostruttore (ma non come aurore ex nova) del viret, vale a dire delle sue finestre e dei gra– dini inferiori col loro splendido plinto centrale, aggiornatissimo ai livelli di culrura progettuale dell'ultimo decennio del Quattrocento. Non si puo nep– pure escludere che Michele de Ecclesia si sia occupato anche di una parziale 789 CSU III 8554. 79 ° CSU III 7804: "pour fere les fundamans de la cusine".
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