Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
Costruttori di castelli 265 conto del fatto che si sarebbe trattato anche di una partenza ex nova, senza alcun rodaggio preliminare, in un cantiere tutto da pensare, progettare eor– gamzzare. Cio pero significa dover spostare la costruzione delle logge indietro nel tempo, prima di quel 1494-1495 che viene solitamente assunto come bien– nia chiave di apertura del cantiere di Giorgio di Challant. Questa osservazione potrebbe anche porre il problema di una prima pre– senza di Petrus de Aymo ad Issogne in una fase costruttiva più antica di quella testimoniata dai registri di conti. Di questa fase non sarebbe rimasta traccia documentaria a meno di andare a ripescare il famoso graffita già trascritto da d'Andrade e ora ripreso da Omar Borettaz: "Jan de Volupe a faict la cave de ce chateaus pour 20 florin''. Il graffita porta la data 1489 e si trova sul quarto pilastro del porticato. Come osserva Borettaz si tratta del graffita più antico del castello tra quelli datati e, se autentico, come si è già detto in queste pagi– ne, testimonierebbe inequivocabilmente dell'esistenza del porticato stesso già nel 1489 79 5, dal momento che il porticato stesso veniva usato come supporto del graffito. È evidente come le possibilità siano moite. Si puo pensare ad una costru– zione delle logge da parte dello stesso Jan de Volupe subito prima della rea– lizzazione del graffito. Oppure ad un intervento dello stesso Petrus de Aymo, seguito da un intervento di Jean de Volupe. Quello che è chiaro è che se non si possono avanzare dubbi su quanto sia affine la cultura architettonica del corpo di gallerie nord rispetto a quella del corpo sud non si possono neppure tacere le anomalie presenti nel corpo sud. In esso i due piani bassi sono per certi versi identici. È verosimile che se potessimo sopprimere la cappella sfondando la sua parete verso il cortile e ripristinando le aperture originali ci troveremmo di fronte ad un porticato identico a quello del piano terreno, con volte del tutto analoghe e una stessa scansione ritmica. Il terzo piano, invece, ha un ritmo diverso, e potrebbe anche essere stato costruito in una fase successiva. 14.5 IL TERZO LATHOMUS DI ISSOGNE: RAIMONDO DI QUART Il cantiere di Michele de Ecclesia sembra a tutti gli effetti il più definibile per estensione tra quelli operanti a Issogne per Giorgio di Challant. La sua qualificazione formale resta pero molto evanescente. 795 BOREITAZ O . I graffiti nef castello di Issogne in Valle d'Aosta, lvrea 1995, scheda 112 e ORLANDONI B. Artigiani e artisti in Valle d'Aosta, lvrea 1998, voce Jean de Volupe.
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