Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

Costruttori di castelli 267 è assolutamente detto che i pagamenti di cui ci resta nota siano completi. È possibile che Michele avesse ricevuto altri compensi registrati su altri libri di conti. Il compensa a Raimondo di Quart è comunque significativo e sembre– rebbe testimoniare un suo ruolo centrale sul cantiere. Purtroppo i dati in nostro possesso su questo personaggio sono per ora scarsiss1m1. Esiste un contratto, registrato su un minutario dell'Archivio notarile di Aosta, con cui Raimondo riceveva l'incarico di preparare alcune finestre per una casa di Donnas. ln quel contratto Raimondo è citato come "Reymundus Car" ed è detto originario di Ginevra e residente a lssogne. Il documento è pero purtroppo, a tutt'oggi, inedito, ed è quindi impossibile verificarne i ter– mini esattF 98 • La coincidenza del Raymundus Car operante a Donnas e del Reymundus Quarti lathomus Yssognye sembra pero fuori di dubbio. I..:origine ginevrina, tra l'altro, potrebbe ben spiegare le caratteristiche linguistiche di un pezzo come la chiave pendente della cappella di lssogne, autentico unicum nell'architettura subalpina. Mentre il riferimento a Quart potrebbe essere anche semplicemente determinato da un passaggio dellatho– mus sul cantiere di quel castello. I..:ipotesi più credibile al momento attuale potrebbe essere quindi quella di riferire a questo terza architetto del castello di lssogne la realizzazione della cappella, con le sue soluzioni oggettivamente più decorate, naturalistiche, vi– sibili tanta nei costoloni ad elementi vegetali della volta del presbiterio quan– to nelle mensoline fogliacee dei bardelloni che sovrastano le finestre inserite nei tamponamenti della loggia verso il cortile. 14.6 IL PROBLEMA DEI COTTI: JOHANNES GINA DI ClRIÈ ln direzione geografica opposta rispetto a quella di questi elementi deco– rativi- come anche del plinto di base del vireto di alcuni camini, quale quel– la della sala al primo piano del corpo centrale- si sviluppa invece il problema della produzione di mattoni che si organizza per il cantiere. Il cotto è materiale subalpino, in uso in tutta l'area padana, ed in effetti tutte le volte che lo vediamo presente in cantieri medievali diffusi nelle Alpi Occidentali, laddove siamo in possesso di dati documentari, scopriamo che i produttori erano carronniers e mastri di fornace "lombardi", vale a dire, nella terminologia medievale, nativi dell'ltalia settentrionale, spesso in realtà piemontesi. 798 Ho citato questo documenta che mi è stato segnalato da G. Thumiger, in OR– LANDON! B. Artigiani e artisti in Valle d'Aosta, lvrea 1998, voce Raymundus Car.

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