Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

Costruttori di castelli 29 cri radiali che costituivano gli aceessi ail'arena. ln particolare si puo osservare che l'insieme della cinta e le due strade che la delimitano coprono esattamen– te quattro ambulacri, che potrebbero ben essere le quattro "crotte" vendure da Guglielmo de Palatio a Pietro II di Savoia nd 1263. 8.5 LA TURRIS COMITIS Sulle operazioni di insediamento dei Balivi nella torre non sappiamo nulla. È verosimile che Pietro II abbia ordinato lavori di restauro e adegua– mento alle nuove funzioni ma di cio non possediamo tracee sicure, né docu– mentarie né, per ora, monumentali o archeologiche. Si puo solo ragionare in astratto sulle motivazioni della scelta che pero devono essere viste in rapporto alla situazione di gestione del potere in città, situazione su cui sappiamo molto poco. Certo la seconda metà del XIII secolo reca tracee almeno cronistiche di molteplici interventi di adeguamento resi– denziale degli edifici di pertinenza delle maggiori autorità locali. Anzi, si puo parlare, come abbiamo visto 49 , di vera e propria esplosione dell'architettura valdostana alla fine del Dueeento. 1 Quart dominavano il Borgo dalla loro casaforte "de Porta Sancti Ursi". 1 visconti di Aosta erano arroccati alla torre di Bramafan, che proprio dopo la distruzione da parte dei Quart nd terzo quarto del Dueeento, al tempo di Goffredo e poi di Ebalo il Grande di Challant, sarebbe stata restaurata e rimaneggiata. Anche le autorità religiose provvedevano a sistemazioni di rappresentanza. Veniva costruito l'edificio che, almeno dai tempo di Pietro di Challant, fratello di Ebalo il Grande, sarebbe diventato residenza del prevosto della cattedrale, mentre le cronache attribuiscono al vescovo Humbert de Vil– lette un importante ampliamento del vescovado. Sul fronte nord delle mura dovevano avere particolare rilievo la torre "de porta'', all'inizio del faubourg Saint-Etienne, e proprio la torre "de Palatio". Si puo tentare una lettura dei rapporti di alleanza tra le diverse forze in campo. Gli Challant erano già allineati ai Savoia. ln Valle il loro maggiore rappresentante era Ebalo il Grande, ultimo visconte di Aosta, che a livello interregionale poteva contare sui potenti appoggi dei fratelli Aimone, vescovo di Vereelli, Bonifacio, vescovo di Sion, e Pietro, prima prevosto della cattedra– le poi vescovo eletto di Lione 50 • 1 Quart dovevano costituire il nerbo dell'op- 49 Supra vol. 1, 1,3. 50 Va comunque sottolineata la brevità del vescovado di Pietro, che non fu neppure umo vescovo, essendo morto subito dopo la nomina. Di ben altro rilievo e durata invece i vescovadi di Aimone e Bonifacio.

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