Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

30 Bruno Orlandoni posizione antisabauda. A fine Duecento erano rappresentati soprattutto da Giacomo III, figlio di Zaccaria/Giacomo II e della sorella di Ebalo Magno, Beatrice di Challant. Giacomo poteva contare sull'appoggio dei fratelli Erne– rico 1, vescovo di Aosta, Aimone, vescovo di Ginevra ed Enrico, successore di Pietro di Challant alla carica di prevosto della cattedrale. 1 De Porta, invece, insediati nell'area settentrionale della città, sembra facessero già parte dell' en– tourage degli Challant. Cerro è anche possibile che Pietro II di Savoia abbia deciso l'acquisto della torre "de Palatio" per il banale motivo che era l'unica disponibile sul mercato, o magari addirittura perché era quella offerta a miglior prezzo. Ma è anche possibile che la scelta di quella torre si fosse inserita in una complessa operazione di progressivo accerchiamento della casaforte dei Quart. Questi avevano giurisdizione sul Borgo di Sant'Orso ela torre de Palatio topografica– mente apparteneva proprio al Borgo. I..:insediamento dei Balivi rappresentava quindi l'inizio di una vera e propria invasione di un territorio potenzialmente ostile se non proprio nemico. Oltre a cio la collocazione defilata rispetto alle aree di maggiore urba– nizzazione, sulla cinta muraria di fronte allo sbocco della Valle del Gran San Bernardo, poteva sembrare tale da garantire sicurezza e vie di fuga in anni in cui il potere sabaudo non era ancora cosl stabilizzato come sarebbe stato poi anche solo alla fine del secolo successivo. ln questo senso forse non è casuale che, come sottolineato dalle indagini più recenti, nelle fasi più arcaiche della sua crescita, uno degli accessi al complesso della torre si aprisse nella cinta romana proprio verso nord 51 • Si puo altresl osservare come, ancora un secolo dopo, una posizione più o meno equivalente sarebbe stata scelta dai funzio– nari sabaudi e dai conte Verde e dai suo braccio destro Aimone di Challant per erigere il castello di lvrea. Anche queste erano valutazioni che all'epoca dovevano essere prese in considetazione e soppesate con attenzione. Quello che si puo stabilire con buon margine di sicurezza è che, quando i balivi vi si installavano nel 1266, la grande torre angolare doveva aver già assunto l'assetto che l'avrebbe poi caratterizzata nei secoli successivi fino ad oggi. Nel suo profilo esterno, per la raffinata regolarità del paramento che la riveste, la torre è certo una delle più belle della regione. Per rendersi conto della qualità esecutiva delle sue superfici murarie basta confrontarla con altre 51 APPOLONIA L./ AVANTEY C./ DE GATilS G./ DOMAINE R./ DUFOUR N./ ZIDDA G. / CORTELAZZO M./ GLAREY A./ PICCIRILLO A., Il complesso architettonico della torre dei Balivi in Aosta, in Bollettino della Soprintendenza peri Beni Culturali, n. 3, 2006.

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