Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
290 Bruno Orlandoni forniscono infatti una data precisa proprio per la costruzione delle volte del– la chiesa madre della diocesi, e, soprattutto, permettono di ricostruire una complessa congiuntura culturale che, negli intrecci tra Giorgio di Challant, il suo architetto Michele de Ecclesia e i piemontesi Pensa, primo tra tutti Bartolomeo, maestro di fabbrica della cattedrale, sembra essere stata alla base della limitata ma qualitativamente significativa diffusione dell'architettura in mattone in Valle, a cavallo tra la fine del Quattrocento e l'inizio del secolo successivo. Naturalmente sarebbe anche interessante sapere se Michele de Ec– clesia fosse in qualche modo implicato anche nei cantieri della cattedrale ma i conti a questo riguardo sono muti. Un'ulteriore informazione relativa sempre ai mattoni dei Pensa è con– tenuta in un pagamento effettuato a Bonifacio Rean per il loro trasporto: "Item, libravit Bonifacio Rean, ultima julii, qui juvit in Sancto Urso duode– cim diebus cum duobus mulis, eo quia muli Sancti Ursi erant Yssognie, hoc tarn ad ducendum duo milliaria carronorum emptorum a domino de Pensa pro columberia et fenestris Sancti Ursi faciendis, ducendo calcem de Ayma– villa et sabullum pro lathomis, pro quolibet die III grossos: III florenos." 881 • I mattoni in questione dovevano quindi servire esplicitamente anche "pro ... fenestris Sancti Ursi faciendis". Credo si possa ravvisare in questa notazione un accenno preciso alla sistemazione del paramento esterno del priorato. Ma a quale delle sue facciate? A quelle verso il cortiletto a nord, ancora oggi deco– rate in cotto, o non piuttosto a quella verso la via di Sant'Orso, che oggi è del tutto priva di decorazioni ma che in origine, come si vedeva chiaramente fino a qualche anno fa, doveva sicuramente essere stata arricchita da grandi fine– sue sormontate da ghimberghe? I computa successivi non contengono nessun ulteriore accenno al problema. È verosimile che il lavoro sia stato registrato su altri quaderni di conti, oggi perduti. Fino a qualche tempo fa sarebbe sem– brato molto credibile ipotizzare in Michele de Ecclesia il responsabile della costruzione delle due facciate del priorato rivolte verso la piazza della chiesa. Ma la scoperta del camino decorato del castello di Fénis, in cui i motivi de– corativi degli angioletti reggistemma delle facciate del priorato sul cortiletto appaiono già verso il 1480, rimette in discussione questa ipotesi 882 • Oltre il termine del 1495-1496 la carriera di Michele si sarebbe svilup– pata in altra direzione. Il suo nome non appare infatti nei successivi registri di spesa relativi agli anni dai 1497 per Sant'Orso, ma in quelli per Issogne, 881 csu 1 762. 882 Supra, vol. Il, 12.5.
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