Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
Costruttori di castelli 295 complessivo di 161 libbre pari ad una spesa totale di 7 fiorini e 10 grossi 902 . 1 lavori dovevano essere stati abbastanza estesi. Si parla di studioli nuovi per i cui salai Pantaleone aveva fornito grossi chiodi oltre a cardini e chia– vistello903; di lavori alla camera della signora di Challant, Margherita de la Chambre 904 ; di lavori al camino della cucina 905 ; di un solaio della sala fatto di nuovo per il quale il fabbro forniva grandi chiodi 906 ; di una camera nuova - che dovrebbe essere sempre quella delle notazioni precedenti - alla cui porta si metteva una bussola che si doveva fissare al muro con le ferrature fornite da Pantaleone 907 . Di più ancora si parlava di un vero e proprio "edificio nuovo" per le cui mura Pamaleone forniva delle chiavi in ferro 908 , mentre a chiusura di questa estesa campagna si doveva essere intrapresa anche la costruzione di una "tur– rim laternarum": verosimilmente una vera e propria "torre delle latrine" che purtroppo oggi non siamo in grado di collocare ma che potremmo mettere in relazione, quanta mena di moda culturale, con la tour des retrays che di Il ad una decina d'anni sarebbe apparsa più volte nei computa di Issogne 909 . 902 "Soma cocius ferrarure istius camere VIIIxxi librarum cum dimidia ad quinque fortes, que ascendunt omnibus bene computatis, presente Petro Andree receptore, ad VII florenos, X grossos." (v. CSU I 22). 903 "Item magis, in novem grossis tachiis ferri positis in solanis srudiorum novorum et duobus cardinibus er una verroliera, ponderantibus in simul, videlicet: VI libras cum dimidio." (v. CSU I 31) e ancora "Item magis, in aliis similibus grossis tachiis ferri pro eisdem solanis et cardinibus et verrolieriis portarum mutatarum, ponderantibus in simul, videlicet: XI libras." (v. CSU I 32). 904 "Item magis, recepi et idem libravir in crusiata ferri posita in parva fenestra ca– mere domine de Challant, ponderante videlicet: 1111 libras cum dimidia." (v. CSU I 33). Quesco articolo di spesa potrebbe fornire indirettamente indicazioni di datazione più precise della generica intesrazione del quadernetto di conti che allude solo all"'hoc anno Mo lille LXXXVI• et VII•". Laccenno ad una camera della contessa in totale assenza di riferimenti al conte Luigi potrebbe significare che questi fosse già morto. Saremmo quindi dopo l'aprile del 1487, dai momento che Luigi faceva testamento "gravemente malaro'' il 22 di quel mese per morire poi nei giorni immediatamente successivi. 905 "Item, in tribus magnis tachiis ferri positis in camino coquine, ponderantibus: III libras ferri. " (v. CSU I 38). 906 "Item magis, in tachiis magnis positis in solano sale noviter facto, videlicet: XII libras ferri cum dimidia." (v. CSU I 39). 907 "Item magis, in ferramentis positis au cornevant camere nove ad eundem firman– dum in muro, videlicet: lili libras cum dimidia." (v. CSU I 34). 908 "Item magis, in grossis clavetis ferri ad ponendum in edificio novo intra murum, videlicet: XL libras ferri." (v. CSU I 27). 909 "primo quando inceperunt rurrim laternarum, recepi ab eodem in primis cardi– nibus porte, primarum laternarum in platea ..." (v. CSU I 24). Sulla corre delle lacrine di Issogne v. supra vol II, 14.2.
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