Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

Costruttori di castelli 325 catene e collari per animali, basti, cavezze. Alle cucine fornisce padelle e pen– tole, grattugie, secchi, soffietti, graticole e griglie per arrostire cami. Tra i complementi di arredo quelli che appronta con maggior regolarità sono quelli per porte e finestre. Ferrature complete, griglie e grate, cardini e ganci, sbarre e lucchetti, soprattutto serrature con relative chiavi. E poi ganci da inserire nelle murature per tendere o reggere tendaggi, arazzi o altre guar– nizioni, chiavi e catene per serrare murature, alari, catene e altri complementi per camini, barre e stecche per vetrate, giunti per acquedotti. 1 cantieri e i monumenti alla cui costruzione prende parte fornendo se– milavorati e complementi di vario genere e tipo sono innumerevoli. 1 prodotti usciti dalla sua bottega finiscono al complesso della Collegiata, in chiesa, nelle cappelle di San Biagio e San Pantaleone, nei sei nuovi altari fatti rifare da Giorgio di Challant, in priorato, all'orto nuovo; fuori dalla Collegiata li troviamo al castello di lssogne, alle grange di Baux, Tarenczan e Comboé, alla prevostura di Saint-Gilles di Verrès, al Gran San Bernardo. A più riprese e in diverse occasioni collabora con artigiani, capomastri e mastri carpentieri, tra gli altri in particolare con Petrus Normant, Jenin Braye e Michele de Ecdesia. Abbiamo poi le due notevoli informazioni della sua partecipazione alla vita amministrativa della città come consigliere aggiunto nel1492 e del viag– gio a Roma nel1501. Sicuramente la parte più consistente della sua produzione doveva consi– stere in ferrature pesanti non particolarmente raffinate, ma quando leggiamo delle ferrature per gli stalli del Gran San Bernardo, degli alari per camini, delle sei serrature peri sei altari di Giorgio di Challant a Sant'Orso, dei can– delabri per il priorato, e andiamo a vedere come sono le serrature valdostane o gli alari da camino superstiti di fine Quattrocento possiamo immaginare una produzione di alta, altissima qualità. Al momento attuale nessuna opera in ferro pub assegnarsi con sicurezza alla sua produzione, certo è che tra le serrature di porte e di mobili o tra gli alari superstiti a lssogne è verosimile che un certo numero siano effettivamen– te usciti dalla sua bottega, che dobbiamo immaginare piuttosto frequentata e ricca di personale di diverso genere e differenti livelli di competenza e di specializzazione. Resta comunque aperto un problema che è stato già posto in più occa– sioni, e che, per certi versi, costituisce una sorta di punto obbligato di passag– gio per chi si occupa della lavorazione del ferro nel tardo medioevo in Valle d'Aosta. Yale a dire quello della possibile implicazione di Pantaleone Lalaz nella realizzazione di quello che a tutti gli effetti è da considerarsi il capolavo-

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