Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

36 Bruno Orlandoni compiutamente radicato nella comunità aostana, tra i maggiorenti della città. 1 tempi degli stravizi e le multe giovanili dovevano ormai essere ben lontani e dimenticati e, al culmine della carriera, Jacometo, tra i sessanta e i settant'anni di età, riceveva ancora l'incarico di occuparsi della torre dei Balivi. Un percorso professionale come questo giustifica qualsiasi possibile in– terpretazione della sua presenza nei conti del 1414. È cioè possibile pensare che Jacometo Bolier al culmine della propria scalata professionale fosse davvero il gestore di una impresa edile prestigiosa e affermata e che proprio in quanto tale i funzionari sabaudi gli avessero affidato quei lavori alla torre che poi l'impresario avrebbe subappaltato agli artigiani citati nei computa. Ma è anche possibile pensare che proprio in virtù del prestigio acquisito nella regione gli fosse stato attribuito un incarico non tanto esecutivo, quanto progettuale e di controllo, implicante poi l'attribu– zione degli incarichi operativi ad altri, ne! caso specifico a questi Michele de Arnaux e Michele de Aquis. ln quest'ultimo caso Giacometto Bolier avrebbe cioè ricevuto nei fatti una sorta di vero e proprio incarico da magister operum domini, come Jo ve– dremo poi affidato adAymonet Corniaux ne! decennio successivo e dall435 a Stefano Mossettaz 64 • 1 pochi cenni alle tipologie di lavori, sommati a quelli precedenti della breve campagna condotta da Giovanni Moyno, completano un poco il qua– dro della situazione. Si lavorava nuovamente alla cucina, e in particolare sia per sistemare un camino che per mettere in opera un canale. È evidente che la cucina doveva essere usata regolarmente e il canale riporta alla memoria le imponenti opere di conduzione dell'acqua documentate al castello di Cly6 5 • Anche la ricostruzione della latrina della stalla sembra implicare un uso costante di quell'ambiente. Era infatti distrutta; ma per problemi strutturali o per vetustà? Peril restauro si acquistava comunque solo dellegno, il che lascia immaginare che quello ne fosse già in partenza il materiale costitutivo. Sempre in legno erano poi le scandole che si acquistavano per le ripa– razioni al tetto, cosl come già in legno erano state quelle, più numerose, ac– quistate dieci anni prima. ln questi casi il materiale non è precisato ma è il termine stesso, insieme al prezzo, ad indicare un tipo di oggetto molto ben individuabile: lo stesso che abbiamo già trovato sui cantieri di Bard, Cham- 64 Infra in quesro capirolo. 65 Supra vol. 1, 3.3.

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