Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

364 Bruno Orlandoni ali'assetto del castello sabaudo di Bard prima della distruzione napoleoni– ca1219. Tra l'altro, il meccanismo di ingresso al nuovo castello induce ad ipotiz– zare un ulteriore legame con Verrès, perché l'idea dell'accesso per mezzo di un baluardo fortificato a cui accedere tramite un ponte levatoio sospeso sopra un fossato è, di fatto, la stessa idea del nuovo accesso al castello di Verrès, risistema– to per ordine di Renato di Challant sotto il controllo del capitano De Valle. Secondo elemento comune tra Saint-Pierre e Verrès sono le cannoniere a profilo orizzontale, che ritroviamo di fatto anche negli altri cantieri che ho citato, a Montjovet e ai Balivi di Aosta. Poi ancora la tipologia di struttura litica di comice di alcune porte della torre del viret di Saint-Pierre; in particolare di quella che apre verso il cortile orientale, degli stipiti interni di quella che apriva verso sud e quelli di una porta murata al primo piano, aperta in origine sulla sala sovrastante il salone d'onore. Contornate da cordoli semicilindrici intersecantisi ad angolo retto, sono di una variante poco comune che pero ha in Valle un riscontro proprio su uno dei cantieri che ho citato già sopra: quello della torre dei Balivi 1220 . La porta che al fondo orientale del cortile dei Balivi permetteva di accedere al piccolo corpo scalare prismatico racchiuso tra la torre primitiva e il padi– glione sudorientale è infatti identica a queste porte di Saint-Pierre al punto di indurre ad immaginare quasi un trascorrere di maestranze dall'uno all'al– tro cantiere. La torre dei Balivi richiama poi nuovamente in gioco Verrès. Il corpo in cui si trova questa porta a stipiti cilindrici contiene infatti una scala perimetrale su mensole e archi rampanti che è veramente la citazione in scala ridotta dello spettacolare scalone tardotrecentesco del cortile di Verrès 1221 . 1219 ÜLIVERO A. Mélanges historiques sur la Vallée d'Aoste, Plan géométrique du ro– cher de Bard, levé en 1827 et de ses fortifications, découvertes et levées pendant les années 1830-1831-1832-1833, en déblayant le terrain pourfoire place aux nouvelles constructions, Torino, Bibl. Reale St. Patria 140. 1220 ORLANDONI B. 1 V JALE E. La torre dei Balivi, un tassello di storia valdostana da ricostruire, in "Pagine della Valle d'Aosta", n. 10, 1999. 1221 Elisabetta Viale, (VIALE E. La torre dei Balivi di Aosta, Tesi di laurea. Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino a.a. 1997-1998) connerre questa scala ad interventi alla torre proposti dai De Tillier all'inizio del Quattrocento, proprio vista l'analogia con lo spettacolare scalone tardotrecentesco di Verrès. In realtà oggi sui lavori alla torre dei Balivi abbiamo acquisito numerose trascrizioni (inedite) che sembrerebbero escludere l'esistenza del corpo in questione per rutto il Quattrocento. Il riferimento a Verrès, quindi, resta, ma sembra doversi non ad una coincidenza di date, bensl all'assunzione, da parte dei capomastri cinquecenteschi dei Balivi, di modelli più arcaici di oltre un secolo. Il fano è di estremo interesse e andrebbe analizzato più a fondo.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=