Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

Costruttori di castelli 39 rapporti con la Valle d'Aosta. Già Laie Démoz aveva rintracciato e trascritto un documenta, per altro sfuggito al controllo della storiografia valdostana successiva, da cui risulta che nel momento stesso in cui assumeva l'incarico di balivo, nel1421, il nobile acquistava dai Savoia una porzione di loro proprie– tà del castello di Saint-Pierre 71 , forse per fame la propria residenza in Valle. :Lespansionismo di Pierre de Menthon verso la Valle d'Aosta in realtà durava poco. Acquisito il nuovo feudo il 5 febbraio del 1421, Pierre lo rivendeva, già il successivo 4 novembre 1425 72 , a Giovanni di Saint-Pierre che con cio riportava nell'alveo della famiglia il castello patronimico, di cui i Saint-Pierre erano stati di fatto espropriati per quasi un secolo, verosimilmente per bana– li questioni di debiti. :Lesperienza valdostana doveva aver pero lasciato una traccia in Pierre de Menthon. Mi pare infatti inequivocabile e significativo il debito tipologico e planimetrico che un castello come Montrottier - princi– pale feudo e residenza del nobile - sembra mostrare nei confronti del castello di Fénis. Comunque l'unica testimonianza di un'effettiva presenza costruttiva di Pierre in Valle è quella legata alla torre dei Balivi, dove, come si è detto, si assiste ad un vero e proprio salto nei livelli di organizzazione dei lavori. Dopo decenni di quella che sembra essere stata un po' una sorta di na– vigazione a vista, volta a risolvere quasi esclusivamente i più immediati pro– blemi di manutenzione, la corte decide di affidare la sovrintendenza di tutti i cantieri valdostani di competenza statale ad un unico magister operum super– qualificato: nel caso specifico Aymonet Corniaux. Carpentiere originario di Losanna, Aymonet è personaggio abbastanza noto alla ricerca storica e documentato per oltre mezzo secolo dai 1402 al 1453. 1 cantieri su cui risulta presente sono innumerevoli e relativi ad ogni 71 Accademia di Sant'Anselmo: fondo Laie Démoz. Il documento originale è in ASTO Corte Duché d'Aoste, Protocollo Bolossier (sic! Forse per Bolomier) n. 72 foll. 8-9: "Item damus ulterius eidem Petro de Menrhone ut supra stipulanti ex nunc eadem donacione pura mera simplici et irrevocabili que dicitur facta inter vivos, turrim nostram sitam in castro sancti Petri vallisauguste unacum aliis edifficiis que habemus in dicto castro eidem turri adiacenribus fundisque proprietatibus et petinenciis eorundem. Quam turrim idem Petrus de Menthone donatarius et suis a nobis et nostris tenebunt sub eisdem homagio et condicionibus quibus tenebunt alia bona sibi per nos ut supra donata". A questa "torre" del castello che fin dai secolo precedente risulta di proprietà dei Savoia si aggiungeva anche la porzione dello stesso che era di proprietà del povero Pietro Gomard, che "pro dolor fatui et dementis", non poteva occuparsene. 72 Accademia di Sant'Anselmo: fondo Laie Démoz. Il documento originale è in AST Corte Duché d'Aoste, Protocollo Bolossier n. 72 fol 306-309: "Infeudacio bonorum Gontardorum facta Johanni de Sancto Petro".

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