Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
46 Bruno Orlandoni struire misurava infra muros 26 piedi per 46. Nella seconda registrazione del 1430, pero, queste misure cambiano e diventano 26 piedi per 60 87 • Era prevista la costruzione di una porzione di mura molto estesa. Nella prima registrazione si compurano "tres et XXII theysias de novem pedibus quamlibet theysiam" per uno spessore di tre piedi che possiamo ormai defini– re pressoché canonico per i normali corpi residenziali. Nella seconda registrazione le tese diventano ventisette, sempre da nove piedi e per tre piedi di spessore. ln questo muro si dovevano aprire una finestra crusiata e due finestre singulas con sedile, in buona pietra da taglio, verso il cortile. Bisognava costruire un altro muro trasversale nel citurno, per una prigio– ne, di cinque tese di lunghezza, con una finestra ferrata e una porta. Era poi prevista la costruzione di un tetto nuovo, questa volta ricoperto a lose e non più a tavelloni come nelle precedenti campagne di manutenzione. Sono poi citati due solai 88 , che sarei portato a interpretare per quello del piano terreno e per quello di soffitto a tale piano e di pavimento alla sorta di vano alto che si sarebbe ricavato nel sottotetto. Infine, ancora, erano previsti due camini e la ricostruzione della porta anteriore, che io interpreterei sempre per la porta principale di accesso a tutto il complesso (ma che avrebbe anche potuto essere solo la porta del corpo residenziale). Lestimo computato da Corniaux portava il tetto di spesa ad un ammon– tare complessivo di 330 fiorini. La prima registrazione segnala che si era cominciato col corrispondere all'impresario Pietro di Bonino una prima, limitata, tranche di pagamento per un valore di 24 fiorini. Il vicebalivo doveva altresl aver pagato le lose per il tetto entro il 20 aprile del 1430, come risulta da una registrazione del notaio Saluard, mentre il 25 maggio dello stesso anno veniva registrata anche una perizia di ricezione dei lavori condotta dai tre lathomi et carpentatores Giovanni Richardi, Giovanni Buella di Vevey e Giovanni Tabie di Morgex. È molto probabile che questo Giovanni Buella di Vevey non sia altri che il Johannes du Buyl che aveva già periziato i lavori condotti alla stessa torre tre anni prima 89 ; conterraneo del 87 AST lnv. 68 m. 36/1 1429-1430. eAST lnv. 68 m. 36/2 1430. 88 Traveisones nella regisrrazione del 1429 e trabatttras in quella del 1430. 89 Non sono in grado di dire in cosa consista né da dove derivi questo "Buyl" (patronimico, soprannome?); posso pero segnalare l'esistenza, nd chiostro di Sanr'Orso di un "lapide de Buyl" citato negli obituari.
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